Ora arriva pure il pronome "non binario": altra follia degli ultra liberal

Secondo il deputato di En Marche François Jolivet il pronome neutro non ha nulla a che fare con la lingua francese. Protesta anche il ministro dell'istruzione Jean-Michel Blanquer

Ora arriva pure il pronome "non binario": altra follia degli ultra liberal

Anche il dizionario più popolare di Francia si piega alla "woke supremacy" che arriva dagli Stati Uniti. Come riporta Il Foglio, infatti, il pronome neutro"iel", contrazione di "il" ( lui) e "elle" ( lei"), utilizzato dalle persone che si definiscono "non binarie" e dunque non si riconoscono né nel genere maschile né in quello femminile, ha fatto il suo ingresso nel Petit Robert, equivalente del nostro dizionario Garzanti, tanto per citare forse il manuale più popolare. Anche in Francia, dunque, un'importante istituzione culturale si piega ai diktat del politicamente corretto e s'inchina alla crociata ultra-progressista che vede nel genere un costrutto sociale e vuole eliminare il concetto di "sesso biologico". Non tutti però hanno apprezzato l'introduzione del pronome neutro, che risale alla fine di ottobre.

Polemica in Francia per il pronome neutro nel dizionario

A protestare contro la scelta del Petit Robert è il deputato di En Marche François Jolivet, il quale ha scritto una lettera di protesta indirizzata all'académie française per chiedere di intervenire sulla questione. "Il Petit Robert, dizionario che consideravamo come un punto di riferimento, ha appena integrato nel suo sito le parole ' iel, ielle, iels, ielles'. I suoi autori sono dunque militanti di una causa che non ha nulla di francese: il wokismo", ha twittato il deputato pubblicando sui social la lettera indirizzata al segretario dell'académie, Hélène Carrère d'encausse. Nella sua lettera, Jolivet si ribella alla potenziale "distruzione dei valori che ci appartengono" e considera la scelta di Petit Robert come "una manifesta intrusione ideologica che mina il nostro linguaggio comune".

"Non fa parte della nostra cultura"

Una dichiarazione subito ripresa dal ministro dell'Istruzione nazionale, Jean-Michel Blanquer. "La scrittura inclusiva non è il futuro della lingua francese. I nostri studenti non possono averla come riferimento", ha risposto su Twitter. Il tema della "scrittura inclusiva" resta al centro delle attenzioni del ministro, che lo scorso maggio aveva già stroncato questa "evoluzione" del linguaggio in senso woke. "È un pronome personale della terza persona singolare e plurale, usato per riferirsi a una persona di qualsiasi genere. Riguarda l'uso del pronome nella comunicazione inclusiva", si è giustificato il Petit Robert. Il pronome neutro è stato introdotto perché, secondo Le Petit Robert, viene sempre più usato dai francesi e sta diventando una parola comune. "Abbiamo notato che questa parola stava crescendo e l'abbiamo integrata", ha spiegato a Le Figaro Marie-Hélène Drivaud. "Verrà introdotto insieme ad altri termini come pass sanitario e no-vax" nell'edizione 2022.

Che cos'è la Woke Supremacy

La parola woke è entrata nel linguaggio dei media negli ultimi anni, in particolare negli Stati Uniti. Ma di cosa si tratta? Come spiega InsideOver, Merriam-Webster ha aggiunto la parola al suo dizionario nel 2017, definendo la persona “woke” come “consapevole e attivamente attenta a fatti e questioni importanti (in particolare questioni di giustizia razziale e sociale).” Il dizionario di Oxford l’ha adottata lo stesso anno, definendo "woke" come "originariamente, ben informato, aggiornato, principalmente, attento alla discriminazione e all’ingiustizia razziale o sociale".

"La parola woke si è intrecciata con il movimento Black Lives Matter; invece di essere solo una parola che segnalava la consapevolezza dell’ingiustizia o della tensione razziale, è diventata una parola d’azione", scrive Merriam-Webster. Di fatto, "woke" è diventata la nuova parola d’ordine della sinistra progressista internazionale, la stessa sinistra liberal che negli Stati Uniti ha abbracciato, negli ultimi decenni, la politica dell’identità.

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