Nuove grane per il comico francese Dieudonnè. Due mesi di carcere (pena sospesa con la condizionale) per "apologia del terrorismo". La condanna fa riferimento a un post scritto su Facebook. Sull'onda emotiva della marcia di Parigi, mentre impazzava lo slogan "Je suis Charlie", il comico scrisse "Je suis Charlie Coulibaly", accostando lo slogan al nome di Amedy Coulibaly. Immediato fu lo sdegno. Lui si difese dicendo di non aver mai voluto difendere il terrorismo, ma solo di aver voluto giocare con i nomi, rendendosi conto di fare un'operazione politicamente scorretta.
Nei confronti del comico era stata chiesta una multa di trentamila euro, commutabile in giorni di prigione.
La procura aveva chiesto di considerare il carattere particolarmente controverso della dichiarazione, il contesto in cui era stata pronunciata e la personalità dell’autore, già condannato più volte per le sue provocazioni di connotazione antisemita. Lo stesso tribunale è chiamato ad esprimersi domani sulle accuse di incitamento all’odio verso gli ebrei dopo le parole di Dieudonnè contro il giornalista di France Inter Patrick Cohen.
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