L'Austria tira diritto. Il governo di Vienna risponde "picche" alle richieste della Ue di abolire l'annunciato tetto agli ingressi giornalieri dei migranti che ogni giorno verranno ammessi sul suolo nazionale e ribadisce di avere "già fatto più di quello che doveva".
Il cancelliere Werner Faymann ha spiegato oggi arrivando in Consiglio europeo per la seconda giornata di lavori dei leader dei ventotto che l'Austria "non sta stabilendo a zero il tetto degli ingressi", ma che ciò non toglie che ora sia "il turno degli altri".
"Nel 2016 abbiamo deciso di accogliere fino a 37.500 richiedenti asilo, quando la quota dell'Austria sui 160mila da redistribuire da Italia e Grecia è meno di duemila". Inoltre, ha ricordato ancora Faymann, "lo scorso anno ne abbiamo accolti 90 mila, ma non potremmo fare di più". Per Faymann "se tutti accettassero i nostri stessi numeri in relazione alla popolazione potremmo distribuire oltre due milioni di rifugiati, ma spetta agli altri".
Rimangono quindi inascoltate le critiche tanto della Commissione Ue, che ieri aveva parlato di "tetto illegale" agli ingressi, quanto del presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi che, preoccupato per la prossima costruzione di barriere di confine al Brennero, ha proposto ieri di sospendere i fondi comunitari ai Paesi che rifiutano i ricollocamenti.
Nel frattempo anche la vicina Slovenia si attrezza
per blindare i propri confini con la Croazia: lunedì il parlamento di Lubiana voterà sulla proposta del governo di conferire più poteri ai militari schierati alla frontiera per affrontare l'emergenza immigrazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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