La Germania ora esce allo scoperto sulla Libia. Il ministro della Difesa, Ursula von der Leyen, in un'intervista alla Bild non esclude un intervento militare per stabilizzare il Paese: "La Germania non potrà tirarsi indietro dal dare il suo contributo. Bisogna evitare che il terrorismo islamico istituisca un asse del terrore in Nord Africa", spiega ancora l'esponente del governo Merkel. L’Isis sta cercando connessioni con Boko Haram nel centro del continente, "e se questo riuscisse - prosegue il ministro - potrebbe destabilizzare altre parti dell’Africa".
Intanto l’inviato dell’Onu in Libia, Martin Kobler, ha chiesto ai due vicepresidenti del Consiglio di presidenza del governo di riconciliazione nazionale della Cirenaica 48 ore di tempo per valutare le richieste provenienti da Brega e dare assicurazioni all’esercito nazionale libico. Secondo quanto riporta il sito web libico "Akhbar Libya 24", i due membri del consiglio di presidenza del governo di riconciliazione nazionale libico, Ali al Qatarani e Fathi al Mujbiri, hanno minacciato di autosospendersi dal consiglio a causa delle divergenze sorte nel governo sulle richieste di Brega e dell’esercito.
I
due politici chiedono l’aggiunta di un altro posto nel consiglio di presidenza del governo per un rappresentante della zona di Brega e garanzie sul futuro dell’esercito guidato dal generale Khalifa Haftar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.