Libia, choc Isis: 8 decapitati

Razzi e proiettili contro il campo dell’Onu del mali: almeno tre le vittime. Rapiti nove stranieri

Libia, choc Isis: 8 decapitati

Orrore senza fine. I tagliagole non si fermano: altre 8 decapitazioni in Libia. Le vittime erano guardie del campo petrolifero libico di Al Ghani a sud di Sirte. Informazioni sull’efferatezza del raid erano già circolate, ma ora si è appreso che otto teste sono state consegnate a un ospedale della zona e una macabra foto circola su Twitter. Il ministero degli Esteri di Vienna, dicastero coinvolto perché nell’attacco sono stati rapiti nove dipendenti stranieri dell’impianto tra cui un austriaco di 39 anni e un altro europeo (un ceco), ha precisato che ad attaccare sono stati elementi affiliati dello Stato islamico di Sirte noti per aver decapitato i 21 copti sui quali fu diffuso un video a metà del mese scorso. Nonostante le informazioni restino controverse, fonti libiche confermano che Sirte - come da tempo il `califfato´ di Derna - è ormai in mano allo Stato islamico.

Mentre imperversa ormai da mesi ad opera dell’Isis in vaste aree della Libia del dopo-Gheddafi. Si combatte da Derna, sulla costa est, fino a Sirte.

Il pericolo sta spingendo le due principali fazioni rivali libiche a negoziare un accordo di unità nazionale sotto l’egida dell’Onu, con colloqui itineranti che da giovedì a sabato sembrano aver fatto passi avanti nei pressi di Rabat, in Marocco. La Libia resta il nodo principale da sciogliere per capire se l'avanzata dell'Isis può essere fermata. Intanto l'orrore non conosce sosta.

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