L'inferno di Mariupol: in 400 intrappolati all'interno dell'ospedale

I russi avanzano in città e il vice sindaco denuncia la presenza di truppe di Mosca attorno il principale ospedale cittadino

L'inferno di Mariupol: in 400 intrappolati all'interno dell'ospedale

Continua lo strazio per gli abitanti di Mariupol. Anche se i corridoi umanitari dalla città portuale sono stati effettivamente attivati e diversi cittadini hanno potuto lasciare il territorio assediato, per chi è rimasto la situazione continua a essere difficile e pericolosa.

L'ultima notizia in tal senso è arrivata dal più grande ospedale cittadino. All'interno ci sarebbero 400 persone tra dipendenti, medici e pazienti. La struttura però, secondo la ricostruzione fatta su Telegram dalla municipalità di Mariupol, sarebbe caduta in mano russa. I soldati di Mosca, così come raccontato anche dalla Bbc, hanno così circondato il nosocomio non permettendo alle persone all'interno di uscire.

“Abbiamo ricevuto informazioni che l'esercito russo ha catturato il nostro più grande ospedale – ha dichiarato il vice sindaco di Mariupol Serghei Orlov – e stanno usando i nostri pazienti e medici come ostaggi”.

Una notizia che dimostra per l'appunto le difficoltà all'interno della città. Ma che, al tempo stesso, conferma le importanti novità militare giunte negli ultimi giorni. Se i soldati russi hanno circondato l'ospedale, vuol dire che sono riusciti a sfondare un'altra importante linea di difesa ucraina.

Truppe di Mosca e separatisti di Donetsk da circa una settimana sono oramai a ridosso della periferia di Mariupol e hanno iniziato ad avanzare lentamente nel centro urbano. La presa del principale nosocomio indica quindi ulteriori progressi di Mosca. Del resto il fronte meridionale dell'Ucraina è quello dove l'esercito russo è avanzato maggiormente.

Le forze arrivate dalla Crimea a partire dal 24 febbraio, progressivamente hanno occupato le principali città della zona. Da Melitopol a Kherson, mentre proprio nel pomeriggio è arrivata la conferma della presa anche di Berdyansk. Quest'ultima è un'altra cittadina portuale situata a 80 km da Mariupol.

Data in mano russa già dai primi giorni di marzo, con lo sbarco anfibio di ieri i russi ne hanno completato la conquista e adesso hanno un altro fianco da cui poter attaccare la vicina Mariupol. L'assalto finale alla città quindi dovrebbe essere imminente.

Nel frattempo altri civili sono riusciti ad andare via. Chi scappa da qui si dirige principalmente a Zaporizhzhia, città a nord di Mariupol per il momento saldamente sotto controllo ucraino. Solo oggi più di 100 mezzi hanno percorso il corridoio umanitario lontano dall'inferno della cittadina portuale.

Acqua ed energia elettrica

mancano da troppi giorni, migliaia di persone non hanno accesso ai servizi basilari e vivono nei rifugi. I bombardamenti sono costanti e continui e anche le stesse ambulanze fanno fatica a raggiungere i luoghi delle esplosioni.

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