L'orrore delle "zachistka" nelle città ucraine: i rastrellamenti porta a porta

Una pratica utilizzata in Cecenia è servita ai russi per compiere il massacro nella città di Bucha e in altri centri della regione di Kiev: ecco cos'è la "zachistka" e chi sono i responsabili dei crimini di guerra

L'orrore delle "zachistka" nelle città ucraine: i rastrellamenti porta a porta

L'orrore che si è compiuto a Bucha e in altre città ucraine porta i nomi e cognomi di chi fa parte dell''unità 51460, 64esima brigata di fucilieri motorizzati, accusati del massacro degli abitanti della città i quali, dopo l'uccisione, hanno anche torturato i cadaveri gettandoli ai margini delle strade. Uno scempio mai visto. I boia, tutti ragazzi giovani intorno ai trent'anni, hanno compiuto quella che in russo si chiama "zachistka", letteralmente sgombero, termine militare non ufficiale per indicare "operazioni di sgombero (da stanza a stanza)" con pattuglie armate e perquisizioni casa per casa. Inutile spiegare in quale modo hanno proceduto allo sgombero, il massacro è sotto gli occhi di tutto il mondo. Questa espressione è diventata sinonimo di pulizia etnica, arresti illegali e saccheggi nel periodo del feroce conflitto in Cecenia.

Chi è la mente dell'orrore nelle città

Non solo Bucha, dicevamo, ma anche Gostomel e Irpen, tutte nella regione di Kiev. Poco fa, il presidente Ucraino Zelensky ha dichiarato che "il numero delle vittime degli occupanti potrebbe essere ancora più alto a Borodyanka e in alcune altre città liberate che a Bucha", ha affermato nel suo ultimo video. "In molti villaggi dei distretti liberati di Kiev, Chernihiv e Sumy, gli occupanti hanno fatto cose che la gente del posto non ha visto nemmeno durante l'occupazione nazista 80 anni fa", ha aggiunto. La mente a capo dello scempio è il tenente colonnello Omurbekov Azatbek Asanbekovich, scoperto dalle geolocalizzazioni effettuate nella zona di Bucha, rasa al suolo lo scorso 31 marzo con una scia di cadaveri di civili per strada, nelle fosse comuni, giustiziati con un colpo alla testa e le mani legate. L'identità di questo pluri assassino è stata resa nota su Telegram grazie al lavoro degli attivisti che sono riusciti a rendere noti anche il suo numero di telefono e la mail. La cosa più importante è l'identikit, con il quale sono stati resi noti i tratti somatici: giovane, in mimetica, tratti somatici di un mongolo-siberiano, occhi a mandorla dei buriati, "la più grande minoranza etnica che viene dai territori mongola della Siberia.

"Abbiamo anche l'indirizzo di casa"

La lunga strada che ha portato il colonnello e il suo gruppo fin sull'Ucraina è partitoi dall'impronunciabile località di Knyaze-Volkonskoye, nel territorio di Khabarovsk, estrema Russia orientale. "Siamo riusciti a trovare anche l’indirizzo di casa del boia russo - hanno affermato i volontari di InformNapalm, annunciando la pubblicazione di dati e spiegazioni su come trovarlo - Siamo particolarmente grati alla nostra fonte in Georgia, Irakli Komaxidze, che sta facendo un lavoro eccezionale nell’Osint (Open source intelligence)", riporta Il Messaggero. Adesso, praticamente ogni cittadino ucraino ne conosce il volto ma anche quello dei compagni con cui ha commesso crimini contro i civili, che "saranno processati e assicurati alla giustizia", assicura la Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa dell’Ucraina.

L’elenco dei soldati russi

C'è un elenco di ben 87 pagine e i nomi di oltre 1.600 soldati russi ritenuti coinvolti nel massacro di Bucha e di altre città. Ieri, Zelensy li ha definiti macellai: adesso sono i massimi ricercati in Ucraina. Sotto il nominativo compare la qualifica di ognuno di loro, la maggior parte dei quali contiene soltanto l'indicazione di "soldato semplice". Come già si sapeva, molti di loro sono i ceceni mandati a chiamare da Putin per dare una mano all'ormai stremato e senza risorse esercito russo, i cognomi sono tipici di quelle zone. La foto che ha fatto il giro del mondo li vede sorridenti in un selfie di gruppo, nemmeno si trattasse di un viaggio di piacere. Le città che hanno rastrellato sono Bucha, Gostomel e Irpen, Borodyanka, tutte nella regione di Kiev.

Gli altri ricercati

La tecnologia, per fortuna, aiuta: molti siti ucraini stanno utilizzando un software per il riconoscimento facciale del maggiore Aleksiej Szabulin, ufficiale della fanteria di marina, la cui vera identità sarebbe però quella del maggiore Aleksei Bakumenko, che appartiene alle truppe da sbarco ed è un veterano della guerra di Siria. Lui chi è? Un altro comandante dell'orrore di cui abbiamo parlato finora.

"La fanteria di marina sarebbe entrata in azione nella zona dei massacri pochi giorni prima della ritirata, per coprire i compagni provati dagli scontri", recitano le fonti. Nella stessa area si trovavano anche Hussein Mezhidov, comandante del battaglione Sud della "Rosgvardia cecena", e Anzor Bisaev, anche lui con il "compito" di rastrellare l'intero territorio.

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