Omicidio Caruana, l'avvocato Abela è eletto premier di Malta

L'avvocato Robert Abela è stato eletto nuovo leader del Partito Laburista di Malta. Diventa automaticamente premier fino al settembre 2022

Omicidio Caruana, l'avvocato Abela è eletto premier di Malta

Robert Abela è stato eletto nuovo leader del Partito laburista di Malta, diventando automaticamente anche primo ministro del Paese dopo le dimissioni di Joseph Muscat per lo scandalo sulle presunte interferenze sull'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia.

Abela ha conquistato il 57,9% dei voti mentre il suo avversario, Chris Fearne, si è fermato al 42,1%. Hanno votato complessivamente 16.216 iscritti al partito. L'affluenza è stata del 92,5%. “Con il voto di oggi, il Partito Laburista ha vinto”, ha detto Abela poco dopo aver ottenuto la vittoria.

Chi è il nuovo premier di Malta

Ricordiamo che Robert Abela è nato nel giugno 1977 e si è laureato come avvocato. Ha lavorato come consulente legale per vari enti governativi e privati, prima di essere eletto in Parlamento nel 2017. È inoltre sposato con Lydia, segretario del Partito laburista, nonché figlio del presidente emerito George Abela.

Il leader e premier uscente Muscat si è congratulato via Twitter con Abela: “Orgoglioso di consegnare lunedì a Robert Abela l'ufficio del Primo Ministro di Malta”. Dal canto, Abela ha promesso di proseguire la stessa linea politica del predecessore, utilizzando le sue medesime “ricette vincenti”.

Muscat aveva preannunciato le sue dimissioni lo scorso primo dicembre, ma le aveva poi rinviate per consentire al suo partito di eleggere un nuovo leader. Quest'ultimo, Abela, resterà in carica per due anni e mezzo, fino al settembre 2022.

Lo scandalo che ha affossato Muscat

La doppia sostituzione, sia al vertice del Partito Laburista quanto a quello dello Stato maltese, si è resa necessaria dopo l'ondata di polemiche che il mese scorso ha travolto Joseph Muscat. Alcuni ministri del suo esecutivo - in particolare Keith Schembri, capo di gabinetto, il ministro del Turismo, Konrad Mizzi e il ministro dell'Economia, Chris Cardona – sarebbero stati coinvolti nello scandalo dell'assassinio della giornalista Daphne.

Anche il Parlamento europeo aveva dato il via libera a una risoluzione sul caso Daphne. Nel testo, approvato un mese fa con 581 sì, 83 astensioni e 26 contrari, si sottolineava il rischio di “indagini compromesse” fin quando Muscat fosse rimasto in carica. A complicare le cose, per il già debolissimo Muscat, arrivò anche la deposizione di Yorgen Fenech, il re dei casinò accusato di essere il mandante della reporter. Secondo l'uomo, la vera mente dell'attentato sarebbe l'ex braccio destro del premier, Keith Schembri.

Il popolo di Malta, sempre lo scorso dicembre, era dunque sceso in piazza per chiedere le dimissioni dello stesso Muscat, anch'egli accusato a gran voce di avere legami con i presunti

mandanti dell'omicidio della donna. La situazione era ormai diventata insostenibile. Il premier dichiarò che si sarebbe dimesso a gennaio, così da calmare l'opinione pubblica e far tornare la calma sull'isola.

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