In Messico, all’interno di una sala giochi, si è verificato in questi giorni un bagno di sangue, in cui sarebbero rimasti coinvolti anche dei minori.
La Bbc ha infatti riferito ieri che in un locale situato nella città di Uruapan, nello Stato occidentale di Michoacán, avrebbe avuto luogo una sparatoria, che avrebbe provocato la morte di nove persone, di cui almeno quattro sarebbero ragazzi con meno di diciotto anni di età.
La sala giochi in cui si è consumato il fatto di cronaca, fa sapere l’emittente citando gli inquirenti locali, era utilizzata come copertura dal cartello della droga dei Los Viagras per smerciarvi clandestinamente sostanze stupefacenti.
In base alle testimonianze dell’accaduto citate dal network, ad aprire il fuoco in maniera indiscriminata contro le persone presenti allora nel locale sarebbero stati degli affiliati al clan rivale Cártel de Jalisco Nueva Generación. Tra i due cartelli, spiega l’organo di informazione, è in corso una faida per il controllo nel Michoacán del mercato delle sostanze a base di metamfetamina.
Quattro uomini armati, ricostruisce la Bbc attenendosi ai racconti dei testimoni, sarebbero entrati nel locale di Uruapan e avrebbero quindi iniziato a domandare in giro se lì si trovavano due esponenti dei Los Viagras, conosciuti nel gergo della malavita come “Il russo” e “Il calvo”.
Senza neanche attendere una risposta, afferma l’emittente, i presunti sicari del Cártel de Jalisco Nueva Generación avrebbero incominciato ad aprire il fuoco all’impazzata contro chiunque, all’interno della sala giochi, capitasse loro a tiro.
Una volta giunte le forze dell’ordine nel luogo della strage, queste avrebbero rinvenuto sul pavimento del locale, riferisce il network d’Oltremanica, 65 bossoli.
Tale esplosione di violenza indiscriminata, evidenzia sempre la Bbc, si è verificata esattamente un giorno dopo un altro drammatico episodio di cronaca, ossia la
scoperta, nella stessa città, di una grande fossa comune. In tale luogo di sepoltura, gli investigatori locali avrebbero finora individuato almeno undici cadaveri, di cui molti presenterebbero “segni di tortura”.
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