Per la prima volta in oltre tre anni, l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak è tornato a parlare in pubblico, durante il processo d'Appello che lo vede accusato per l'uccisione di 850 manifestanti che morirono durante le proteste del 2011.
Arrivato in aula a mezzogiorno, l'ex presidente ha iniziato la sua testimonianza ricordando quanto fatto mentre era al potere e in generale per l'Egitto: "Ho servito questo Paese per 62 anni", ha detto, aggiungendo di avere dedicato la sua vita a "combattere contro chi ha tentato di tramare contro" e di avere "sempre tentato di preservare la stabilità dell'Egitto e la sua sicurezza nazionale".
Parlando di sé in terza persona, l'ex raìs ha detto che "Mohammed Hosni Mubarak non avrebbe mai ordinato l'uccisione di manifestanti o versato il sangue degli egiziani". Si è dunque proclamato innocente, spiegando di avere "ordinato alle forze armate di raggiungere la piazza [Tahrir] dopo che i provocatori religiosi si sono infiltrati nella manifestazione".
Agli arresti domiciliari in ospedale da agosto 2013, per le sue precarie condizioni di salute, Mubarak ha detto alla Corte che potrebbe non parlare più in tribunale: "Questo potrebbe essere il mio ultimo discorso dal momento che la mia vita è vicina alla fine. Grazie a Dio - ha aggiunto - ho la coscienza a posto e sono soddisfatto di averla spesa a difesa dell'Egitto".
L'ex presidente non è l'unico imputato. Con lui anche l'ex ministro degli Interni Habib al-Adly e altri sei collaboratori. L'86enne Mubarak era stato condannato all'ergastolo in primo grado, con una sentenza arrivata a giugno 2012. L'anno successivo la decisione era stata ribaltata, per vizi procedurali, ed era iniziato un nuovo processo. La sentenza d'Appello, è stato annunciato oggi, arriverà il 27 settembre.
Nei giorni scorsi ha parlato davanti alla Corte anche l'ex ministro al-Adly, che ha concluso oggi la sua testimonianza.
Parlando dei fatti del 25 gennaio 2011, che portarono alla destituzione di Mubarak, ha detto che è sbagliato considerarli una rivoluzione, quando non furono altro che "un piano messo in atto per sabotare il Paese e rovesciare le forze di sicurezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.