"Questa ondata di attacchi terroristici continuerà". Ne è certo il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che all'indomani degli attentati a Copenaghen, che hanno lasciato due persone senza vita, accusa nuovamente un'Europa dove ancora "gli ebrei vengono uccisi solo perché ebrei".
Una critica amara, che Netanyahu accompagna a un'apertura delle porte di Israele a quanti decidessero di emigrare, lasciando il Vecchio continente. "È la vostra casa", ha detto il premier, come aveva già fatto dopo gli attentati a Parigi, invitando le comunità ebraiche a fare le valigie.
Il governo israeliano ha annunciato anche che discuterà di un piano da 46 milioni di dollari per incoraggiare l'aliyah da Francia, Belgio e Ucraina. Le parole del premier non sono piaciute al rabbino capo di Danimarca, Jair Melchior, che ha risposto che "il terrorismo non è una ragione per spostarsi in Israele".
A metà
gennaio, dopo gli attentati a Parigi, la comunità ebraica danese - che conta circa 7mila membri - aveva chiesto alla polizia di rafforzare il controllo davanti alla sinagoga di Copenaghen e nelle scuole ebraiche della città.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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