Le note del pianoforte di Yarmouk spente dalla follia dei jihadisti

Aeham Ahmad suonava per il campo profughi di Yarmouk, in Siria. Poi l'Isis ha dato fuoco al suo strumento. Ora è in viaggio verso la Germania

Aeham Ahmad, il pianista di Yarmouk
Aeham Ahmad, il pianista di Yarmouk

Nella distruzione del campo profughi palestinese di Yarmouk, alle porte di Damasco, il pianoforte di Aeham Ahmad aveva continuato a suonare per i siriani, diffondendo note tra le macerie della guerra civile e le strade bombardate.

Nel bel mezzo di una tragedia che si trascina da ormai più di quattro anni, il pianista aveva continuato a battere i tasti bianchi e neri, accompagnato da giovani amanti della musica e ripreso dalla telecamera di chi ancora a Yarmouk ci viveva, per finire su YouTube e raccontare di siriani e palestinesi che "amano la vita", anche in guerra, anche in Siria.

Poi le sue note si sono spente, azzittite dalla brutalità dei jihadisti dell'Isis, che gli hanno bruciato lo strumento ad aprile, quando il campo profughi aveva rischiato di cadere nelle mani dei miliziani del sedicente Califfo, prima che fossero cacciati indietro.

Il 27enne originario di Homs aveva smesso di suonare per quelle migliaia di civili costretti a sopravvivere a una vita di stenti. Migliaia i morti di Yarmouk, condannati dalla fame, dalla mancanza di medicinali e dalla febbre tifoide.

"Volevo piantare i semi della speranza in chi mi stava attorno", ha racconto Aeham ai giornalisti della Deutsche Welle, "provare alla mia gente e al mondo intero che la maggior parte dei siriani non vuole questa guerra". Ad aprile, quando stava per cadere nelle mani dell'Isis, aveva deciso di lasciare Yarmouk con moglie e figli, tornando solo per prendersi cura del suo negozio di strumenti musicali.

Aeham aveva poi provato a trascinare il suo piano fuori dal campo, quando gli islamisti di al-Qaida in Siria (Al Nusra) gli avevano impedito di suonare, per imbattersi in un miliziano dell'Isis, che gridandogli addosso che "l'islam non permette la musica" aveva cosparso di benzina lo strumento, dandolo alle fiamme.

"Tentai di spiegargli che con la musica diffondevo la speranza", ha raccontato il musicista alla Deutsche Welle. Senza successo.

Ora il pianista di Yarmouk è partito, ha lasciato la Siria ed è in viaggio verso la Germania. Su facebook documenta le tappe della sua fuga, che per ora lo ha portato in Turchia. "Carissimo Mediterraneo - ha scritto sul social -, sono Aeham . Vorrei riuscire a solcare i tuoi flutti e farcela vivo".

@ACortellari

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