Guerra della socialista Anne Hidalgo a motorini e scooter. L’ex delfina di Bertrand Delanoë, eletta al vertice della capitale francese nel 2014, e riconfermata nel 2020, ha deciso di imporre una stretta ai veicoli a due ruote che sta facendo molto discutere: da giovedì 1° settembre 2022 a Parigi il parcheggio di motorini e scooter, anche quelli ibridi, diventa a pagamento. Una misura che sconvolgerà le abitudini di migliaia di giovani, dal momento che, secondo le Figaro, il 17% dei veicoli a due ruote, compresi scooter e motocicli, appartenenti a nuclei familiari che vivono nella capitale, hanno come principale utente ragazzi e ragazze di età compresa tra i 15 ei 30 anni, secondo il Parc Indagine Auto 2022.
Era una misura annunciata. Durante la campagna elettorale del 2020, la socialista Hidalgo aveva stimato che c'erano "troppi veicoli a due ruote a motore che parcheggiano ovunque, che non rispettano le piste ciclabili, i marciapiedi". Uno degli obiettivi dichiarati di questa misura è promuovere, anche a costo di forzare la mano, la mobilità “sostenibile”. "La nostra sfida è andare verso la mobilità con minori conseguenze per l'ambiente", ha affermato David Belliard, assistente di Anne Hidalgo e responsabile della mobilità.
Un salasso per i parigini delle periferie
Per inquinare meno, tanto per cambiare, si fa la guerra ai motorini e si scaricano tutti i costi sui cittadini. Tipico dell'ambientalismo radical chic. Come riportato dall'Ansa, per i residenti esiste un forfait di 22,50 euro all'anno più 75 centesimi al giorno. Ma per chi abita nelle banlieue il nuovo salasso sarà di 2 o 3 euro all'ora secondo la zona di Parigi in cui si lascia il motorino. Non propriamente un prezzo popolare. Si salveranno dalle multe soltanto i motorini elettrici, che in queste ore stanno andando a ruba: le due ruote elettriche, infatti, unica eccezione alle nuove regole, possono continuare a parcheggiare gratuitamente. Éric de Seynes, ex motociclista e Ceo di Yamaha Motor France dal 2009, osserva come l'accesso al capoluogo dalle province o dalle periferie sia "diventato infernale. Non c'è bisogno di essere esperti di cronometri per osservare come i nostri tempi di percorrenza siano raddoppiati, in pochi anni, per accedere al centro di Parigi o per attraversare la città da un lato all'altro".
Lo scorso febbraio, l'amministrazione comunale rosso-verde parigina ha annunciato il rinvio di un anno e mezzo del divieto di transito nel centro di Parigi. Inizialmente prevista per la prima metà del 2022, l'attuazione di questa misura faro del programma della coalizione di sinistra che governa Parigi è ora prevista per l'inizio del 2024. In un primo momento, il sindaco aveva annunciato "la pedonalizzazione del centro di Parigi". Poi ha chiarito il suo progetto: non si tratta di bloccare tutti i veicoli, ma solo quelli che attraversano solo il centro della capitale. Il traffico parassitario. Tradotto in termini pratici: un'automobile su due.
Sindaco nella bufera per la guerra ai motorini
L'opposizione ha duramente criticato le scelte dell'amministrazione parigina in tema di viabilità. Il timore è che, spostando il traffico verso le periferie, si creino degli ingorghi infiniti e l'inquitamento si sposti dal centro al resto della città, senza risolvere realmente il problema. Critiche anche da En Marche, il partito del presidente Emmanuel Macron. La deputata Prisca Thevenot ha invitato Anne Hidalgo in un tweet a fare con lei "un giro in bicicletta a Parigi", in modo che il sindaco capisca che andare in bicicletta sarà anche buono per il pianeta ma che nella Parigi che gestisce "è soprattutto pericoloso per la nostra vita".
Spesso criticata per problemi di traffico nella capitale, Hidalgo difende regolarmente la sua "politica esemplare e ambiziosa di promozione della bicicletta". Tuttavia, le ciclabili parigine non sembrano essere all'altezza delle ambizioni del primo cittadino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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