"Accordo in 10 giorni", "Putin non si ferma". Negoziati per riconsegnare i corpi russi

In Ucraina nuove ore di guerra mentre continuano a muoversi importanti canali diplomatici

"Accordo in 10 giorni", "Putin non si ferma". Negoziati per riconsegnare i corpi russi

Sono ripresi in serata i bombardamenti su Kiev. La capitale ucraina si prepara per una nuova notte di guerra, mentre poco più a nord del centro il fronte di guerra è rimasto stabile. Così come del resto nelle altre regioni del Paese dove si combatte. Sul versante politico sembrano aprirsi spiragli: il governo ucraino ha parlato della possibilità di un accordo entro dieci giorni. Gli ucraini vogliono restituire i cadaveri dei soldati russi.

Intensi raid in molte regioni dell'Ucraina

Oltre alle notizie sulle prime esplosioni della serata arrivate dalla capitale, raid sono stati segnalati nell'oblast di Kharkiv. La seconda città del Paese è già da giorni sotto il tiro dell'aviazione russa, nelle scorse ore altre esplosioni si sono verificate nella periferia e in alcuni villaggi circostanti.

Tra questi c'è anche quello di Kozacha Lopan, lì dove il sindaco ha denunciato l'uso di bombe a grappolo e la morte di almeno sei civili. Altri bombardamenti sono stati segnalati invece da Chernihiv, importante città a est di Kiev.

Qui i combattimenti risultano avere da giorni una maggiore intensità rispetto alle regioni circostanti. Per i russi colpire qui è importante per proteggere un'eventuale avanzata lungo il fianco est della capitale. Le autorità locali hanno denunciato che a causa di un bombardamento, nel pomeriggio cinque persone hanno perso la vita. Erano tutte membri di un nucleo familiare: padre, madre e tre figli.

Sirene di allarme aereo sono udibili in molte province dell'Ucraina. Mentre sul campo la situazione è apparsa anche oggi stabile, con poche significative variazioni, il Paese adesso teme una nuova ondata di raid nelle prossime ore della notte.

Intanto Kiev ha denunciato il rapimento di un altro sindaco. Si tratta del primo cittadino di Velykoburluts, cittadina in mano ai soldati russi da alcuni giorni. "Oggi abbiamo appreso la notizia che i russi hanno catturato il capo della comunità Velykoburlutska, Viktor Nikolaevich Tereshchenko, il quale è stato strappato al suo posto di lavoro e portato alla stazione di polizia locale. Lo stanno trattenendo e non lo rilasceranno". A dichiararlo è stato Oleh Syniehubov, capo dell'amministrazione regionale di Kharkiv.

La situazione a Mariupol

Il contesto maggiormente martoriato in Ucraina rimane quello di Mariupol. La città portuale è assediata da giorni e sia i russi che i filorussi di Donetsk stanno avanzando in alcuni quartieri a nord del centro storico.

Tiene ancora banco la vicenda del bombardamento del teatro comunale, lì dove da 500 a mille persone erano radunate nei sotterranei per fuggire dal pericolo dei raid. I rifugi, hanno dichiarato alcuni deputati ucraini, hanno tenuto e i soccorritori hanno già tirato fuori dalla struttura diversi sopravvissuti.

Ma infuriano le polemiche. Accanto al teatro c'erano almeno due scritte in russo indicanti la presenza dei bambini. Eppure il bombardamento è ugualmente avvenuto. Gli ucraini accusano i russi, ma questi ultimi già ieri hanno fatto sapere di non aver compiuto il raid. Dall'Italia il ministro della Cultura Dario Franceschini ha promesso che Roma ricostruirà il teatro. Da Kiev il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato per l'impegno l'esponente del governo italiano: "Grazie a Dario Franceschini. Hai dato il buon esempio da seguire. Insieme ricostruiremo il Paese fino all'ultimo mattone".

Intanto dalla Russia si spingono addirittura a dire che "nel teatro di Mariupol non c'è stato nessun bombardamento russo, ma piuttosto una presa di ostaggi da parte dei nazionalisti ucraini". Lo ha dichiarato l'ambasciatore russo all'Onu, Vasily Nebenzya, parlando al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo Nebenzya, il battaglione Azov - considerato un obiettivo legittimo dalle forze russe - ha tenuto delle persone in ostaggio nel teatro che, ha precisato il diplomatico, "non è mai stato un obiettivo". L'ambasciatore ha quindi sostenuto che le forze ucraine preparavano "una provocazione sanguinosa" e ha accusato la stampa occidentale di aver dato notizie sbagliate su quanto accaduto.

Politica in primo piano

Le trattative tra russi e ucraini vanno avanti. L'Ucraina ha ammesso l'esistenza di difficoltà, ma alcuni esponenti del governo di Kiev oggi hanno parlato di “accordi di pace fattibile nel giro di dieci giorni”. Previsioni, a ben guardare la situazione sul campo, forse fin troppo ottimistiche. I contatti ad ogni modo ci sono anche tra altri attori. La Turchia ha invitato Putin e Zelensky ad Ankara, oggi Erdogan ha sentito il collega presidente russo. Mentre domani il presidente Usa Joe Biden sentirà l'omologo cinese Xi Jinping.

Intanto dagli Stati Uniti il segretario di Stato Anthony Blinken ha parlato nuovamente di un possibile attacco con armi chimiche da parte della Russia. "Gli Stati Uniti hanno la forte sensazione che la Russia possa compiere un attacco sotto falsa bandiera - ha fatto sapere - con il coinvolgimento di armi chimiche, un evento "fabbricato" per giustificare un maggiore uso della forza militare in Ucraina. Da quello che vedo, la diplomazia ovviamente richiede che entrambe le parti si impegnino in buona fede per diminuire l'escalation. E non vedo segnali in questo momento che Putin sia pronto a fermarsi".

Restrituzione dei corpi dei soldati russi

L'Ucraina ha chiesto capo del Comitato internazionale della Croce Rossa di fare da tramite con la Russia per l'avvio dei negoziati relativi al trasferimento dei corpi dei militari russi uccisi. Lo ha reso noto il vice primo ministro e ministro per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina Irina Vereshchuk. "Oggi, il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha incontrato il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer. Durante l'incontro, abbiamo sollevato la questione della necessità di organizzare la raccolta e l'identificazione dei corpi dei militari russi morti. Abbiamo richiamato l'attenzione della Croce Rossa sul fatto che la Russia non ha ancora richiesto la restituzione dei corpi e dei resti dei loro morti, il cui numero ha superato da tempo le 14mila persone", ha detto Vereshchuk in un briefing questa sera.

Vereshchuk ha poi aggiunto che l'Ucraina si è rivolta a Maurer, che si trova in visita a Kiev, per provare alla Russia di "mostrare rispetto per i suoi soldati morti e avviare negoziati per portarli via dal territorio dell'Ucraina".

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