Nuovo virus, il Cdc cinese assicura: "Nessuna minaccia imminente"

Il Chinese Centre for Disease Control and Prevention ha rassicurato l'opinione pubblica: non c'è il rischio di una pandemia. Ma il virus fa paura

Nuovo virus, il Cdc cinese assicura: "Nessuna minaccia imminente"

Il nuovo virus influenzale G4 EA H1N1 trovato in Cina ha un potenziale pandemico ma non costituisce una minaccia imminente per la salute pubblica. Il Chinese Centre for Disease Control and Prevention (Cdc) ha rassicurato così l'opinione pubblica, rilasciando questa valutazione sul patogeno che ha infettato i maiali e colpito diverse decine di allevatori.

Secondo quanto riferisce il South China Morning Post, in un documento pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences, alcuni scienziati cinesi e britannici hanno chiesto una maggiore sorveglianza sul virus e più controlli su bestiame e lavoratori dell'industria suinicola.

"In questa fase il virus G4 non ha causato un aumento dei rischi di una pandemia rispetto al passato", hanno invece spiegato gli esperti del Cdc. In ogni caso, e questa è la parte più inquietante, gli stessi ricercatori hanno sottolineato che "il riassortimento e la mutazione dei virus dell'influenza sono comuni e possono causare una pandemia" ma non c'è modo di prevedere "quando, come o da dove i nuovi virus influenzali causeranno una pandemia".

In altre parole, per il momento il G4 non è pericoloso ma nessuno sa se in futuro potrà diventarlo. Certo è che i ricercatori hanno scoperto che il ceppo del virus è il risultato del riassortimento di geni di altri virus, tra cui quello che ha causato la pandemia di H1N1 nel 2009.

Rischi, rassicurazioni e pericoli

Gli stessi scienziati hanno affermato che il G4 potrebbe legarsi in maniera molto efficace alle cellule umane. Come se non bastasse, non vi è alcuna immunità preesistente nella popolazione umana. Numeri alla mano, dopo aver testato 338 campioni di siero di maiali e 230 campioni di lavoratori, è stato scoperto che quasi il 10% dei lavoratori a contatto con suini aveva anticorpi per il nuovo ceppo.

Dal canto suo il Cdc cinese ha dichiarato che dal 2010 sono stati segnalati tre casi di infezione umana da G4. Gli autori della valutazione sul virus concordano sul fatto che non vi sia alcuna prova della trasmissione del patogeno da uomo a uomo. Eppure la presenza di anticorpi tra i lavori ha mostrato chiaramente che il virus è capace di passare dai suini agli esseri umani.

In attesa di ulteriori sviluppi, i maggiori esperti del mondo consigliano alle autorità sanitarie cinesi di essere particolarmente vigili e di iniziare

a trovare prove della trasmissione da persona a persona. Inoltre sarebbe importante iniziare a cercare anche un potenziale vaccino per evitare, in un ipotetico futuro, di ritrovarsi con l'acqua alla gola.

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