A gennaio era stata oggetto di una segnalazione alle forze dell'ordine. Ma nessuno si era occupato di lei. Così, Meriem Rehaily, 19 anni, a luglio ha lasciato la sua casa di Arzergrande, nel Padovano, per unirsi all'Isis, precisamente in Siria. Era ritenuta responsabile della diffusione in rete, a fine maggio, dell'appello alle cellule dormienti con l'indicazione di 10 bersagli umani da colpire, tra i quali il questore di Firenze, Raffaele Micillo, e l'ex comandante generale dell'Arma, Leonardo Gallitelli.
Adesso, la ragazza, diventata una soldatessa dell'esercito informatico del Califfato, si è rifatta viva. Come riporta Il Corriere, a Sorella Rim (sarebbe questo il suo nome da combattente) si rivolgono tutti coloro che vogliono mantenere l'anonimato in rete.
"Faccio logistica, qui mi sento utile. Noi siamo terroristi e il fatto di atterrirvi è parte della nostra fede... Ho sostenuto il mio Stato davanti a un computer e non tornerò indietro. Se dovessi essere costretta lo farò anche sul campo", scrive sui social.
"La sorella italiana è esperta nel campo della sicurezza su Twitter e in Rete, seguitela
e ne trarrete vantaggio", esortano i "fratelli". Merien è finita pure nel mirino degli hacker di Anonymous. La madre della ragazza sostiene che la figlia sia stata plagiata perché era una ragazza tutta scuola e famiglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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