Perché Kerry mente sulla Siria

Il segretario di Stato in visita a Expo: "La crisi in Siria è stata causata da un brutale dittatore che ha bombardato, torturato e usato il gas contro il suo stesso popolo". Ma dimentica le colpe degli Usa

Perché Kerry mente sulla Siria

Durante il suo intervento di oggi a Expo, il segretario di Stato Usa John Kerry ha affermato che "la crisi in Siria è stata causata da un brutale dittatore che ha bombardato, torturato e usato il gas contro il suo stesso popolo". Il brutale dittatore è, ovviamente, Assad. Stupisce sentire il segretario di Stato parlare ancora di gas e armi chimiche dato che questo capitolo dovrebbe essere ormai definitivamente archiviato da almeno due anni, da quando cioè si è scoperto che il gas in Siria era stato sì utilizzato, ma dalle forze antigovernative, come ricordato anche dal presidente russo Vladimir Putin in un editoriale sul New York Times: "Non c’è alcun dubbio che il gas è stato usato in Siria, ma ci sono ragioni per ritenere che non sia stato l’esercito ma le forze di opposizione". I precedenti poi non aiutano. Ricordate le prove portate da Colin Powell all'Onu sulle presunte armi chimiche di Saddam? Bene, quelle prove erano state montate ad arte ed erano, in definitiva, una bugia.

I guai della Siria sono gli stessi guai dei Paesi che hanno vissuto le primavere arabe, più o meno eterodirette dagli Usa. Che Assad non piaccia all'America è palese.

Per questo motivo gli Usa hanno armato dei ribelli fin dal 2012 come ha ammesso la stessa Hillary Clinton e, sempre per questo motivo, li hanno riforniti di 50 tonnellate di munizioni non appena Putin ha cominciato a bombardare in Siria. Perché, in fin dei conti, pare proprio che l'interesse Usa in America sia più quello di eliminare Assad che trovare una soluzione pacifica per la Siria e per il Medio Oriente.

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