Polizia Usa accusata di crudeltà, ma ha ucciso un presunto jihadista

Uno dei vari omicidi per cui la polizia americana è stata accusata di eccessiva crudeltà si sta rivelando invece un delicato caso di spionaggio che coinvolge l'Isis e l'estremismo islamico

Polizia Usa accusata di crudeltà, ma ha ucciso un presunto jihadista

Uno dei vari omicidi per cui la polizia americana è stata accusata di eccessiva crudeltà si sta rivelando invece un delicato caso di spionaggio che coinvolge l'Isis e l'estremismo islamico.

Il 2 giugno 2015 due agenti della polizia di Boston spararono e uccisero un afroamericano che li aveva minacciati con un coltello. Data la presunta remissività della vittima e la distanza dai poliziotti, l'omicidio era stato ritenuto affrettato e associato così a quello di Ferguson e di altri casi recenti negli Stati Uniti durante i quali le forze dell'ordine hanno ucciso senza apparente motivo dei giovani neri.

Ora però, le indagini del FBI hanno svelato che l'uomo, di nome Usamaa Rahim, era in realtà vicino agli estremisti dell'Islam e aveva intenzione di entrare nell'ISIS. Fra i suoi progetti anche quello di assassinare tramite decapitazione Pamela Geller, l'organizzatrice del concorso in Texas con vignette di Maometto dove è avvenuta una sparatoria il mese scorso. Due degli attentatori di religione musulmana, offesi per la rappresentazione del Profeta, avevano aperto il fuoco nella galleria d'arte prima di essere freddati dagli agenti. Rahim voleva vendicare la loro morte e secondo le intercettazioni stava organizzando un assalto alla donna. Inoltre l'uomo aveva confidato all'amico David Wright, ora agli arresti, di voler fare qualcosa contro gli uomini in divisa, considerati il target più facile.

Le autorità stavano spiando l'uomo da dieci giorni ininterrottamente perché temevano che da un momento all'altro potesse compiere un attentato. La mattina dell'uccisione Rahim stava per salire su un affollato autobus pubblico con in tasca il suo coltello militare. Poco prima aveva telefonato al padre dandogli l'addio, come rivelato dalle intercettazioni del FBI. Per questo, a seguito di giorni di indagini, l'uomo era stato fermato e dopo alcune minacce agli agenti ucciso con tre colpi di pistola. La circostanza in pieno giorno e vicino al centro di Boston aveva sconvolto l'opinione pubblica americana pronta a scagliarsi di nuovo contro i poliziotti, ma le indagini stanno facendo rivalutare la posizione degli agenti.

Da anni i servizi segreti contro il terrorismo erano sulle tracce di Rahim e dei suoi compagni e negli ultimi mesi avevano notato un inasprimento delle minacce e della pericolosità delle idee del gruppo. Gli uomini erano soliti ritrovarsi nella moschea di Roxbury vicino Boston per discutere delle rivolte contro la polizia e ultimamente per compiacersi dell'avanzata dell'Isis. Le autorità hanno detto che probabilmente Rahim era stato fomentato da alcuni militanti musulmani del Medio Oriente via internet, ma non è dato sapere se questi fossero realmente appartenenti all'Isis o millantassero di esserlo.

In ogni caso l'uomo si era convinto

di dover uccidere un poliziotto entro pochi giorni per mandare un segnale alla comunità americana e poter aspirare a entrare nell'esercito dello stato islamico, ma l'intervento degli agenti ha messo fine al suo fanatismo.

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