Più Breznev che Stalin. È la conclusione della Novaya Gazeta, il giornale del Premio Nobel Muratov, pubblicato ora a Riga in Lettonia. Il giornale si è interrogato nei giorni scorsi sullo stile di leadership militare mostrato finora da Vladimir Putin. Facendo il confronto con due figure che hanno, in modo diverso, segnato il '900 russo. La conclusione: Putin ha poteri assoluti paragonabili solo a quelli di Stalin, eppure sembra comportarsi come Breznev (foto accanto) negli anni della «stagnazione» economica e morale.
«Una guerra così sacra per Putin sta andando in modo completamente diverso dal previsto», scrive il giornale. «E il leader, che ha la reputazione di essere un controllore pignolo e meticoloso, che ama farsi coinvolgere in tutti i dettagli, accetta la mediocrità dei suoi più stretti subordinati».
I giudizi sulla conduzione della guerra da parte del ministro della difesa Serghey Shoigu e del capo di Stato Maggiore Valerij Gerasimov sono all'unanimità negativi, scrive la Novaya Gazeta. Eppure Putin non ha mostrato la minima reazione. Ben diversamente si comportò Stalin ai tempi della guerra contro la Finlandia del 1939-40, spesso paragonata, per i fallimenti iniziali, al conflitto ucraino: il maresciallo Voroshilov (omologo di Shoigu), comandante dell'operazione, venne sostituito dopo un mese e mandato a occuparsi di temi culturali.
«Da decenni, invece, Putin non punisce i suoi subordinati per l'incompetenza. È diventato il suo segno distintivo». A tutti i livelli, dice il giornale, la Russia è gestita da incompetenti, che sono tollerati e promossi. Anche se, visto il sangue sparso da Stalin, forse è meglio così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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