Putin non perdona la Turchia: sanzioni ancora più dure

La Russia non ha dimenticato il jet abbattutto dalla Turchia e ha introdotto nuove sanzioni

Putin non perdona la Turchia: sanzioni ancora più dure

La Russia non risparmia le ritorsioni alla Turchia e inasprisce le sanzioni economiche introdotte lo scorso 28 novembre.

Dopo che era stato abbattuto il jet russo da parte degli F-16 turchi, la risposta russa non si era fatta attendere: Vladimir Putin, infatti, aveva firmato un decreto, dall’effetto immediato, per introdurre rigide sanzioni economiche contro la Turchia. Era stata vietata l'importazione in Russia di alcuni tipi di prodotti turchi (che verranno specificati in un’apposita lista del governo) e si introducevano divieti e limitazioni alle attività delle organizzazioni turche. Inoltre, si stabiliva che dal primo gennaio i datori di lavoro delle imprese russe non avrebbero potuto assumere cittadini turchi che non siano già sotto contratto alla data del 31 dicembre (si stima che in Russia risiedano circa 200mila cittadini turchi). Erano stati previsti, poi, controlli rafforzati nei porti russi sulle aziende di trasporto turche.

Mosca non ha intenzione di allentare la presa con Erdogan e così è appena stato introdotto un nuovo decreto: il presidente Vladimir Putin, infatti, ha firmato un legge che modifica il decreto promulgato lo scorso 28 novembre sulle misure per garantire la sicurezza nazionale della Federazione russa, la protezione dei cittadini russi da attività illecite criminali e l'attuazione di misure economiche speciali

contro Turchia.

Ma ci sono ulteriori novità: ora le sanzioni si applicano anche ad aziende controllate da cittadini turchi oltre a quelle registrate in Turchia. Il decreto avrà validità immediata.

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