"Manca un pezzo", "Non c'entra nulla", quel vertice per ottenere verità su Maddie

Quattordici anni dalla scomparsa di Maddie McCann tra indagini, presunti avvistamenti e un pedofilo sospettato di rapimento. Dov'è finita Maddie?

"Manca un pezzo", "Non c'entra nulla", quel vertice per ottenere verità su Maddie

Quattordici anni dalla scomparsa di Maddie McCann. Quattordici lunghi anni di attesa, indagini e sospetti che hanno stravolto la vita di Kate e Gerry McCann, i genitori della bimba originaria di Leicester svanita nel nulla all'età di soli 4 anni da Praia Luz (Portogallo) il 3 maggio del 2007. Decine le ipotesi formulate dagli investigatori sul caso, centinaia gli appelli dei familiari diramati attraverso i social e sul sito aperto dalla coppia: nessuna verità.

A giugno dello scorso anno il drammatico giallo sembrava fosse approdato a un punto di svolta con la cattura di Christian Stefan Brueckner, un 43enne tedesco già condannato per reati sessuali a vario titolo – di cui sarebbero state vittime anche dei minori - e traffico di sostanze stupefacenti. Tuttavia il presunto coinvolgimento di Brueckner nel rapimento della piccola Maddie non ha ancora trovato riscontro nonostante un ingente e pesantissimo carico indiziario non deponga a favore del pedofilo. Sull'inchiesta che riguarda il 43enne, avviata dall'ufficio federale tedesco per le indagini penali diretto da Christian Hoppe, vige il massimo riserbo.

Gli investigatori tedeschi sono convinti che la bimba sia morta, ma Kate e Gerry McCann non si danno per vinti: "Non perderemo la speranza – scrivono nell'ultimo post sulla pagina Facebook ufficiale dedicata a Maddie – perché i miracoli accadono ogni giorno".

Pubblicato da Official Find Madeleine Campaign su Sabato 20 giugno 2020

La scomparsa

Madeleine Beth McCann non aveva ancora compiuto 4 anni quando il 3 maggio 2007 svanì nel nulla. La bimba era in vacanza con i genitori e i due fratellini, Sean e Amelie, a Praia Luz, in Portogallo. Quella sera, i coniugi McCann decisero di uscire a cena con tre coppie di amici in un ristorante distante poco più di 120 metri dal resort in cui alloggiavano. I bambini invece restarono in camera a dormire. Attorno alle 22.30 Kate McCann fece un salto in stanza per sincerarsi che i figli fossero tranquilli: in quel frangente si accorse che Maddie non era più nel suo letto. Dopo averla cercata invano nei paraggi della struttura, d'accordo con il marito, decise di denunciarne la scomparsa alla polizia locale. La macchina delle investigazioni si attivò a poche ore dalla segnalazione ma, dopo 6 giorni di ricerche, della bimba non fu rinvenuta alcuna traccia. Il 9 maggio 2007 l'Interpol diffuse un appello internazionale a tutti gli stati membri: "Madeleine Beth McCann, nata il 12 maggio 2003 a Leicester (Inghilterra) - recitava l'appello - è sparita in circostanze misteriose". La foto della piccola col caschetto biondo e due grandi occhi azzurri finì per fare il giro del mondo in poche settimane.

Quattordici anni di indagini

Le indagini iniziali, affidate alla Polícia Judiciária portoghese, conclusero che Madeleine era stata rapita. Ma dopo ulteriori accertamenti le autorità locali avallarono l'ipotesi che la bimba potesse essere morta nella sua stanza. Due cani della Scientifica avrebbero annusato infatti odore di cadavere proprio nell'appartamento del resort in cui alloggiavano i McCann e, nello specifico, in prossimità di un divano nella zona living e in camera da letto, oltre che su alcuni peluche e indumenti della bimba. Alla luce dei rilevamenti effettuati, il 7 settembre 2007 entrambi i genitori furono iscritti nel registro degli indagati, dapprima con l'ipotesi di reato per abbandono di minori, poi per omicidio.

A puntare il dito contro la famiglia era stato l'ex capo della Policia, Gonçalo Amaral, tuttora convinto che Kate e Gerry abbiano taciuto la verità. Ma gli indizi a carico dei due coniugi si rivelarono pressocché inconsistenti, tanto che il 21 luglio del 2008 entrambi furono scagionati da ogni accusa e il loro status di sospetto fu revocato. Il 15 maggio 2007 un residente locale, Robert Murat finì nel mirino degli inquirenti insieme a un conoscente, Sergey Malinka, e la fidanzata di quest'ultimo, Michaela Walczuch. L'anno successivo, tutti e tre gli indagati furono prosciolti dall'accusa di rapimento di minore per inconsistenza di prove. Il 21 luglio 2008 il procuratore generale portoghese, Fernando Pinto Monteiro, decise di archiviare il caso. Di contro, lo stesso anno, la Procura inglese e l'Interpol aprirono un fascicolo per rapimento che però finì in un nulla di fatto.

Dopo l’intervento diretto di Downing Street, nel 2016, Scotland Yard ha avviato una nuova inchiesta denominata Operazione Grange. L’ultimo finanziamento l’anno scorso, con 300mila sterline attraverso una raccolta fondi promossa dai coniugi McCann.

Il caso del pedofilo Brueckner

La svolta - o presunta tale - è arrivata lo scorso anno con la notizia dell'arresto di Christian Stefan Brueckner, un 43enne tedesco già condannato per accertati reati sessuali (tra cui pedofilia e pedopornografia) e traffico di sostanze stupefacenti. Dopo un lungo periodo di latitanza nel nostro Paese, il 4 giugno del 2020, Brueckner è stato arrestato dai Carabinieri di Milano. La cattura è avvenuta quasi per caso, il 4 giugno del 2020. Attorno alle 7.30 del mattino lo straniero si era recato al consolato di via Solferino per denunciare lo smarrimento del passaporto. Attraverso gli accertamenti di routine, i militari dell'Arma sono riusciti a verificare la reale identità dell'uomo, per il quale era stato diramato un mandato di cattura internazionale (Mae). Condotto presso gli uffici di via della Moscova, il 43enne è stato fermato e successivamente consegnato alle autorità giudiziaria tedesca.

A inasprire i sospetti su Brueckner - già condannato per pedofilia su una bimba di 2 anni - sarebbero state una serie di intercettazioni telefoniche e testimonianze, risalenti all'epoca della scomparsa di Maddie. La sera del 3 maggio 2007 infatti pare che il pedofilo si trovasse proprio a Praia Luz, a pochi passi dal resort in cui alloggiavano i McCann. Il suo camper, un Westfalia di colore bianco e giallo, fu avvistato in prossimità della struttura da un residente locale. Altre "rivelazioni" vengono dallo stesso sospettato, il quale più di una volta si sarebbe abbandonato a sortite e commenti "incriminanti" sul caso Maddie. Le indagini condotte dalla procura tedesca sono ancora serratissime e nessuna altra notizia è trapelata dai media stranieri. Attualmente Brueckner è recluso nella prigione di Wolfenbuttel in Germania, dove sta scontando una pena di 7 anni per aver violentato una turista americana di 72 anni nel 2005 a Praia Luz.

Stando a quanto si apprende dal tabloid inglese The Mirror, la prossima estate a Lisbona si terrà un vertice "di alto livello" tra gli investigatori tedeschi, britannici e portoghesi che stanno lavorando al caso. L'intento è quello di trovare "il pezzo mancante del puzzle" che provi la presunta colpevolezza del pedofilo tedesco. Intanto l'avvocato Friedrich Fulscher, legale di Brueckner, continua a ribadire l'innocenza del suo assistito: "Non c'entra nulla", dice. Qual è la verità?

La serie Netflix sulla scomparsa di Maddie

Nel 2019 la scomparsa di Maddie McCann è sbarcata su Netflix con un documentario a firma del regista Chris Smith, già autore di pellicole di successo come "Fyre", "American Movie" e "Jim e Andy". La serie, articolata in 8 puntate della durata di 60 minuti l'una, ripercorre l'intera vicenda della bimba inglese incrociando testimonianze e frammenti di interviste originali. Un tentativo forse di rilanciare il caso, snocciolando tutte le ipotesi investigative formulate dagli inquirenti nel corso degli anni e aprendo a nuovi scenari sul caso. Come quello relativo alla possibilità che Maddie sia stata rapita su commissione e consegnata a una coppia di milionari desiderosa di crescere una figlia. Il documentario ha ottenuto il favore del pubblico ma non dei coniugi McCann, che invece ne hanno preso le distanze.

"I miracoli accadono ogni giorno"

Si sono defilati dai media quindi i coniugi McCann dopo anni trascorsi a difendersi da accuse infamanti e polemiche acerrime. Nel silenzio della loro casa di Leicester, circondati dall'affetto dei due gemellini Sean e Amelie, continua a consumarsi il dolore per scomparsa della loro primogenita.

Un dolore che si rinnova a ogni anniversario della tragedia e che quest'anno avrà un'eco ancora più forte: il prossimo 12 maggio sarà il 18° compleanno di Maddie.

"Mai perdere la speranza perché i miracoli accadono ogni giorno", è il loro ultimo messaggio sui social.

Nothing much to report. Want to send a heartfelt thank you to all who continue to be by our side. We still Believe in Miracles. ~FM Digital Coordinator

Pubblicato da Official Find Madeleine Campaign su Mercoledì 21 aprile 2021
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