La Regina dona soldi all'Ucraina e rompe la sua neutralità politica

La regina Elisabetta infrange il protocollo con un gesto destinato a fare storia: una cospicua donazione destinata alla causa ucraina

La Regina dona soldi all'Ucraina e rompe la sua neutralità politica

La regina Elisabetta ha rotto il silenzio della neutralità, ma non ha usato le parole, bensì un atto concreto di aiuto in favore dell’Ucraina, che da ormai 8 giorni si sta battendo coraggiosamente per la libertà. Una svolta storica per Sua Maestà e per tutta la royal family, che non è rimasta in silenzio di fronte alla tragedia della guerra.

La donazione di Elisabetta II

La regina Elisabetta non ha mai commentato in pubblico le politiche dei leader inglesi e tantomeno di quelli internazionali. Tutto il suo regno fino a oggi è stato caratterizzato dalla totale adesione alla regole della neutralità politica. Alcune volte la sovrana avrebbe fatto trapelare il suo pensiero attraverso il sapiente uso dei gioielli, in particolare delle spille: per esempio nel 2018, durante la visita dell’ex presidente americano Trump, la Regina ha indossato una spilla regalatale dagli Obama nel 2011. Una scelta fatta, a quanto pare, per manifestare il suo dissenso nei confronti dell’allora leader della Casa Bianca. Si trattava, però, di messaggi in codice.

Con il conflitto in Ucraina, invece, la monarca ha scelto un’altra linea di condotta, ben più diretta. I responsabili del Dec (Disaster Emergency Committee) hanno scritto su Twitter: “Mille grazie a Sua Maestà la Regina per il continuo sostegno e la sua generosa donazione al Dec”. Elisabetta II ha infranto in pubblico la sua proverbiale neutralità politica, dando un sostegno concreto all’Ucraina. Non servono discorsi o post social per intuire la linea politica della monarca. La sua donazione parla da sola ed è un gesto politico, come quelli dell’erede al trono e dei Cambridge.

Nessuno sa a quanto ammonti la cifra messa a disposizione dalla Regina. Buckingham Palace ha scelto la via più elegante e corretta in casi simili, ovvero quella del silenzio Il Dec gestisce ben 15 charity britanniche che stanno aiutando l’Ucraina a resistere attraverso l’invio di cibo, acqua e tutto ciò che serve per garantire la sopravvivenza del popolo ucraino. Inoltre l’organizzazione garantisce aiuto anche alle nazioni che stanno ospitando i rifugiati, come Romania, Slovacchia, Ungheria, Moldavia, Polonia. Saleh Saeed, Chief Executive di Dec, ha ringraziato “per ogni singola sterlina. Più soldi raccogliamo, più persone possiamo raggiungere”.

La royal family contro la guerra in Ucraina

Il conflitto in Ucraina, scoppiato lo scorso 24 febbraio, ha segnato un cambiamento epocale nell’atteggiamento tradizionalmente neutrale della royal family. I Windsor hanno deciso di non tacere di fronte all’invasione russa decretando, tanto con le parole quanto con i fatti, un enorme passo avanti nella modernizzazione della Casa Reale. Lo scorso primo marzo, durante la visita nell’Essex per la cerimonia in onore del deputato conservatore David Amess, ucciso nell’ottobre 2021 da un simpatizzante del jihadismo islamico, il principe Carlo ha dichiarato: “Quella terribile tragedia è stata un attacco alla democrazia, a una società aperta, alla nostra libertà. Gli stessi valori che oggi sono sotto attacco nel modo più immorale in Ucraina e che ci portano a essere solidali con chi sta resistendo a una brutale aggressione”.

Il 2 marzo 2022 principe di Galles e sua moglie, Camilla Shand, si sono recati nella cattedrale ucraina di Londra, la Catholic Cathedral of the Holy Family, dove sono stati ricevuti dall’ambasciatore ucraino Vadym Prystaiko, dalla moglie Inna Prystaiko e dal vescovo Kenneth Nowakowski. La coppia reale ha acceso una candela, depositato sull’altare due girasoli, i fiori simbolo della nazione ucraina e si è poi raccolta in preghiera per la pace. Carlo e Camilla hanno anche incontrato dei membri della comunità ucraina che hanno offerto loro del pane, simbolo di ospitalità, ma anche della ricchezza della loro terra, definita il "granaio d’Europa". Sul loro profilo Instagram, nel post dedicato alla visita, l’erede al trono e la moglie hanno scritto: “I nostri pensieri e le nostre preghiere, per quanto inadeguate possano essere, sono con tutti voi in questo momento così difficile”.

I messaggi dei Cambridge e dei Sussex

Anche William e Kate si sono schierati contro l’invasione, dichiarando su Twitter lo scorso 26 febbraio: “Nell’ottobre 2020 abbiamo avuto il privilegio di incontrare il Presidente Zelensky e la First Lady e apprendere della loro speranza e del loro ottimismo per il futuro dell’Ucraina. Oggi siamo con il Presidente e tutto il popolo ucraino che sta coraggiosamente combattendo la battaglia per quel futuro”. Il presidente ucraino Zelensky ha risposto a questo messaggio, citando anche sua moglie: “Olena e io siamo grati al duca e alla duchessa di Cambridge che, in questo momento cruciale, in cui l’Ucraina si oppone coraggiosamente all’invasione della Russia, sono al fianco del nostro Paese e sostengono i nostri coraggiosi cittadini. Il bene trionferà”.

Il sostegno all’Ucraina è arrivato anche dai Sussex, che dal sito della Archewell hanno voluto far sentire la loro voce: “Siamo al fianco del popolo ucraino. Noi di Archewell siamo uniti contro questa violazione del diritto internazionale e umanitario. Incoraggiamo la comunità globale e i suoi leader a fare lo stesso”.

Qualcosa è cambiato per sempre nel volto pubblico della royal family. La tradizione è crollata di fronte all’orrore dei bombardamenti e, per la prima volta dopo tanto tempo, i Windsor sono più uniti che mai nella speranza di pace.

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