Da tempo su Il Giornale monitoriamo con attenzione la problematica questione degli interpreti che hanno prestato servizio a fianco delle truppe italiane in Afghanistan e ora si trovano esposte al rischio dell'avanzata dei Talebani dopo il ritiro delle truppe occidentali. Il governo italiano ha recentemente annunciato una missione di soccorso per gli interpreti e le loro famiglie, ma tra gli ex collaboratori delle nostre truppe regna l'incertezza. Per sollecitare un'accelerazione nell'evacuazione il rappresentante degli interpreti che hanno affiancato gli italiani a Herat ha scritto un appello al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al titolare dell'Interno Luciana Lamorgese e a Lorenzo Guerini, alla guida del ministero della Difesa, che di seguito vi riproponiamo integralmente.
Gentili Ministri,
Sono M. (per motivi di sicurezza ilGiornale.it ha preferito occultare il nome), uno degli interpreti che hanno rischiato la loro vita e sostenuto le forze italiane in Afghanistan, di cui sono rappresentante ufficiale, il cui processo di evacuazione non sta procedendo velocemente.
A nome di tutti gli interpreti vi chiedo di prendere in considerazione la situazione sempre più critica e le sfide per la nostra sicurezza che si stanno facendo sempre più gravi giorno dopo giorno mentre le azioni dei Talebani si stanno facendo sempre più minacciose con continui atti ostili. Di recente l'avanzata dei Talebani si è rinforzata e ha portato la battaglia nel nostro quartiere (...). Ci sono praticamente sulla porta di casa.
Di conseguenza, molti degli interpreti e degli abitanti del posto sono scappati dalle loro case e si sono dispersi, i nostri figli e le nostre famiglie si sentono male, sono perennemente ansiosi e incerti sul da farsi. Da quando la guerra è arrivata nel nostro quartiere i bambini piangono e urlano, molti di loro manifestano anche disturbi mentali e devono essere portati in ospedale. Siamo tutti preoccupati e ansiosi per il nostro futuro a Herat. Non abbiamo informazioni specifiche e dati riguardo la nostra evacuazione perché non siamo ancora stati contattati.
Per favore, prendete in considerazione le minacce alla sicurezza e fateci sapere la nostra data precisa di evacuazione prima che i Talebani prendano il controllo dell'aeroporto di Herat e sia troppo tardi per andarcene da qui. Al momento alcuni degli interpreti si sono dispersi e spostati in varie aree per cercare rifugio dalla sicura vendetta e dal rischio di torture e punizioni da parte dei Talebani. Normalmente mi contattano con diversi numeri di telefono e e-mail perché li informi e li aggiorni sull'evacuazione.
So che siete sempre stati d'aiuto e di sostegno al popolo afghano e in particolare verso gli interpreti garantendo loro le migliori opportunità di lavoro e le prospettive di una migliore condizione di vita, ma ciò che è più importante e significativo è non dimenticarli e lasciare che vengano massacrati dagli estremisti. Sicuramente, se accelererete il processo di evacuazione di questi intepreti innocenti assieme alle loro famiglie e ai loro figli loro, la vostra nazione e l'Afghanistan saranno fieri di voi per un risultato così brillante e non dimenticheranno la vostra lealtà. Di conseguenza, questi interpeti e i loro figli saranno al sicuro e grati nei confronti dell'Italia e del popolo italiano, pronti a svolgere il loro dovere e il loro servizio per il loro nuovo Paese. Infine, una volta di più a nome degli interpreti e dei loro familiari vi chiedo cortesemente di pensare a una rapida evacuazione e di salvare le nostre vite
Cordiali saluti,
M. (rappresentante degli interpreti)
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