Said Kouachi sepolto a Reims. La sua tomba resterà senza nome

Il più giovane degli attentatori del Charlie Hebdo sarà invece inumato in una banlieue. La famiglia di Coulibaly non ha ancora deciso cosa fare

Said Kouachi sepolto a Reims. La sua tomba resterà senza nome

È stato sepolto nella notte tra lunedì e sabato, senza troppo pubblicità e in una tomba che rimarrà senza nome, per evitare che il luogo dove si trovano i resti di Said Kouachi, uno dei due attentatori del Charlie Hebdo, diventi meta per pellegrinaggi di fanatici o bersaglio di atti di vandalismo.

Il corpo del maggiore dei due fratelli franco-algerini responsabili per la morte di dodici persone alla redazione del magazine satirico parigino riposerà a Reims, in uno dei cimiteri della città della Marna, dove ha vissuto.

Sulla sua sepoltura in città si era già espresso il sindaco, Arnaud Robinet, che aveva detto no all'inumazione di Kouachi, per evitare problemi di ordigini pubblico. La legge ha però deciso diversamente e questa notte i resti sono stati inumati, assente anche la moglie, per ridurre al minimo il rischio che il fatto diventasse di pubblico dominio.

Il fratello minore di Said, Cherif, dovrebbe essere sepolto nella banlieue parigina di Gennevilliers, dove abitava con la moglie. Non si sa ancora nulla di quanto è stato deciso per il corpo di Amedy Coulibaly, il terzo uomo. Rimasto ucciso nel blitz al negozio kosher di Parigi, è responsabile della morte di quattro persone in quell'occasione e di una poliziotta in una sparatoria a Montrouge.

La famiglia di Coulibaly è di Grigny, ma qui come a Reims l'amministrazione locale ha fatto sapere che preferirebbe il corpo venisse trasportato altrove, nonostante una richiesta di sepoltura vera e proprio non sia ancora stata avanzata. L'uomo ha vissuto anche a Fontenay-aux-Roses, ma il cimitero locale non ha una sezione dedicata ai musulmani.

Un'ultima soluzione potrebbe essere quella di rimandare il corpo di Coulibaly in Mali, luogo d'origine della famiglia.

Il Paese potrebbe però seguire la strada già intrapresa dall'Algeria, che secondo il quotidiano Ennahar ha detto "no" al governo francese, di fronte alla proposta di accogliere i due Kouachi, originari della repubblica nord-africana.

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