​"Putin pronto ad attaccare la Nato"

Una presunta talpa dell'Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, ha descritto uno scenario apocalittico. La Russia sarebbe pronta a lanciare attacchi missilistici contro Paesi Nato

​"Putin pronto ad attaccare la Nato"

La Russia sarebbe pronta a lanciare attacchi missilistici contro Paesi Nato, come Polonia e Repubbliche Baltiche, nel caso in cui l'Occidente non dovesse cancellare le sanzioni imposte contro Mosca. È questo lo scenario descritto da una presunta talpa dell'Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa.

Il (presunto) piano di Mosca

La talpa, non identificata, avrebbe riportato tutto in una lettera – non verificabile - diffusa da Vladimir Osechkin, attivista dei diritti umani in esilio. Sarebbe l'ultimo documento di una serie di paper contenenti informazioni sensibili e provenienti dall'interno dei servizi di intelligence. I quali, tra l'altro, sarebbero stati messi sotto pressione dal Cremlino che li accuserebbe di avere fornito report sbagliati in vista dell'invasione.

Vale la pena analizzare il presunto piano di Mosca, per la quale "la terza guerra mondiale è iniziata". In estrema sintesi, la Russia si preparerebbe ad attaccare alcuni Paesi vicini, a meno che l'Occidente non elimini le sanzioni e accetti l'invasione dell'Ucraina. Siamo di fronte a uno scenario utopico o gli avvenimenti descritti hanno basi reali? Impossibile rispondere con certezza. Tra voci, indiscrezioni e propagande incrociate, in quesa fase dubbi del genere sono più che leciti.

Attacco alla Nato?

Fatto sta che nella citata lettera si anticipa la possibilità che le minacce dirette possano arrivare in queste settimane nel corso di una conferenza stampa del generale Igor Yevgenyevich Konashenkov, il portavoce capo del ministero della Difesa russo. Nell'ipotetico incontro, l'alto ufficiale spiegherebbe che "l'Europa e in generale tutto l'Occidente hanno dichiarato guerra alla Russia" con la loro reazione e il loro supporto, anche logistico e militare, a Kiev.

Seguirebbe un discorso di Vladimir Putin, in cui il presidente russo spiegherebbe come oggi la guerra non si combatta solo sul campo, ma anche con gli attacchi informatici e le sanzioni. Quindi Putin chiederebbe formalmente all'Occidente di eliminare le misure contro Mosca mentre la Nato dovrebbe assicurare di non espandersi ulteriormente, con l'adesione dell'Ucraina. Putin chiederebbe a questo punto il sostegno di paesi amici - secondo l'autore della lettera - come Serbia, Ungheria e Cina, che chiederebbero all'Occidente di "accettare immediatamente le giuste richieste della Russia per non spingere il mondo in una nuova guerra".

Scenario apocalittico

A questo punto le due opzioni disegnate sarebbero una capitolazione più o meno esplicita dell'Occidente, magari "con la firma di un nuovo trattato internazionale di valore globale", oppure il rifiuto di accettare il diktat. E in questo caso - spiega la presunta fonte dei servizi - "gli obiettivi militari designati" sarebbero appunto la Polonia e le Repubbliche Baltiche, magari indicando in anticipo target limitatì per il lancio di missili così da evitare perdite fra i civili. Il tutto mettendo in moto l'arsenale nucleare russo, così da aggiungere una dimensione ancora più preoccupante alla minaccia di Mosca.

A differenza delle lettere precedenti – ha sottolineato l'Adnkronos - qui non si disegna un quadro delle divisioni all'interno dei diversi servizi russi, ma si traccia una tabella di marcia piuttosto precisa cronologicamente che sembra comunque - se ispirata a informazioni affidabili - evidenziare lo stato di estrema tensione al Cremlino, dove Putin e la sua cerchia - pur di non

ammettere il fallimento della propria strategia - sarebbero pronti alla provocazione estrema, contando esclusivamente sulla ritrosia dell'Occidente a farsi coinvolgere ulteriormente nella crisi aperta dall'invasione di Kiev.

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