Gli Stati Uniti stanno valutando in questi giorni il ritiro parziale o totale delle truppe americane presenti sul territorio tedesco. Come riportato ieri dal quotidiano americano Washington Post, i soldati statunitensi potrebbero altrimenti essere trasferiti in toto in un altro paese europeo.
La ricollocazione dei soldati a stelle e strisce potrebbe essere una mossa strategica messa in atto direttamente dal Pentagono per creare delle tensioni e portare l’attenzione al prossimo vertice Nato a Bruxelles il 12 luglio. Quest’ipotesi sembra essere confermata dal recente invio di una lettera di richiamo da parte degli Usa nei confronti dei sette alleati atlantici, tra cui la Germania, per sottolineare la decisione presa da Donald Trump di imporre un maggior contributo alle spese militari della Nato. Ad oggi infatti gli alleati contribuiscono solo in parte nel bilancio delle finanze dell’Organizzazione Atlantica.
Tra le opzioni discusse ci sono il rimpatrio negli Stati Uniti di gran parte delle truppe, che comprendono circa 35.000 militari attivi, e il possibile trasferimento del contingente in Polonia, un alleato politico apprezzato ultimamente dall’amministrazione Trump.
Secondo il Washington Post, che riporta delle fonti anonime, lo studio è parte di una discussione interna al Pentagono. Dopo la fuoriuscita di questa informazione, Washington ha affermato la propria estraneità ai fatti, negando qualsiasi idea di ritiro, come sottolineato dal portavoce del Pentagono, Eric Pahon: "Restiamo impegnati con (la Germania), il nostro alleato nella Nato, e con l'alleanza Nato".
Trump,
tuttavia, ha sollevato diverse critiche sulla Nato, definita "obsoleta" durante la campagna elettorale nel 2016. L’esercito statunitense è stato dislocato in Germania dalla fine della seconda guerra mondiale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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