Lo Stato islamico avrebbe riconosciuto tredici sigle pro-Is, concedendo loro piena affidabilità ed autorevolezza per la traduzione dei testi ufficiali. Assente Ghulibati a Rum, il principale canale Telegram della propaganda dello Stato islamico in Italia. Il riconoscimento non conferma il rapporto diretto, ma potrebbe essere il primo tassello di una nuova collaborazione tra l’organizzazione centrale ed i simpatizzanti.
Lo Stato islamico riconosce tredici sigle pro-Is
In una infografica diffusa poche ore fa su Telegram dal Dipartimento Traduzioni dello Stato islamico, l'organizzazione terroristica avrebbe riconosciuto ufficialmente tredici canali gestiti da simpatizzanti. Le tredici sigle pro-Is, Isis-linked group o Isis-aligned group, sarebbero state autorizzate a tradurre i comunicati ufficiali. Lo Stato islamico, quindi, avrebbe concesso ai simpatizzanti piena affidabilità ed autorevolezza per la traduzione dei testi nelle rispettive lingue e dialetti. Le tredici sigle pro-Is sono responsabili per le traduzioni dei testi ufficiali in Inghilterra, Francia, Spagna,Turchia, Russia, Malesia, Somalia, Indonesia, Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, India e nelle Filippine. Le tredici sigle pro-Is elencante nell’infografica diffondono traduzioni e materiali con una certa regolarità. Da sottolineare come la propaganda in lingua inglese, francese e spagnola si concentra più sulle profezie apocalittiche che sui materiali in lingua araba.
Assente il principale della propaganda dello Stato islamico in Italia
Tra le sigle pro-Is elencate non risulta Ghulibati a Rum, ritenuto il principale canale Telegram della propaganda dello Stato islamico in Italia. Ghulibati a Rum, la Conquista di Roma, non ha mai raggiunto gli standard qualitativi e quantitativi dei corrispettivi canali Halummu (Inghilterra) e Infos an Nur (Francia). Ad esempio il report settimanale delle news provenienti dalle province del califfato, su Ghulibati a Rum non è mai stato costante. Nel giugno dello scorso anno, sul principale canale Telegram della propaganda dello Stato islamico in Italia stata diffusa una accurata traduzione di un messaggio audio di Abu Hassan al-Muhajir, portavoce dello Stato islamico. Ritornato brevemente attivo lo scorso febbraio, oggi il canale risulta offline. L'ultima traduzione italiana dei comunicati ufficiali dello Stato islamico risale allo scorso febbraio. L'ultima traduzione italiana di una infografica di al-Naba risale allo scorso giugno.
L’attendibilità dell’infografica
Come di consueto procediamo con l’analisi dell’artwork diffuso su Telegram poche ore fa dal Dipartimento Traduzioni dello Stato islamico. Il semplice lavoro di editing è stato eseguito egregiamente. Assenti i loghi ufficiali dello Stato islamico. Anche i canali dell’architettura idra dello Stato islamico non confermano o smentiscono il riconoscimento delle tredici sigle pro-Is. L’infografica potrebbe avere riscontro nel 197° numero del settimanale al-Naba, atteso tra 24 ore. L’infografica è compatibile con la strategia di riferimento: dare al lettore l’illusione di un piano globale del terrore. In attesa di ulteriori riscontri, concediamo attendibilità all’artwork.
Stato islamico, l’autorevolezza concessa ai simpatizzanti
Lo Stato islamico avrebbe concesso piena affidabilità ed autorevolezza soltanto per la traduzione dei testi ufficiali nelle rispettive lingue e dialetti delle tredici sigle pro-Is. E' il solo messaggio dello Stato islamico tramite i suoi canali Idra (al-Naba, Islamic State ed Amaq del Central Media Diwan) ad avere l'autorità necessaria per innescare i distaccamenti o consacrare le loro operazioni per attacchi pianificati e su larga scala. Il ruolo dei simpatizzanti è praticamente irrilevante senza un'azione fisica di supporto nel mondo reale che possa dare credibilità alle loro minacce. I simpatizzanti continueranno ad invocare un qualsiasi evento che possa essere ricollegato al terrorismo islamico e rivendicato dall'organizzazione terroristica.
Perché riconoscere i simpatizzanti
I simpatizzanti sono divenuti essenziali per la sopravvivenza dell'organizzazione terroristica sulla rete. Per alimentare quella falsa idea di insurrezione jihadista globale, lo Stato islamico non può più fare a meno dei suoi simpatizzanti e delle loro reti di diffusione non attenzionate dalle autorità.
Il 196° numero del settimanale al-Naba
Nel 196 numero, i terroristi esultano per le dichiarazioni dei leader internazionali ed i rapporti delle intelligence sulla rinascita del gruppo. Al-Naba invoca attacchi contro l'Occidente citando le parole di Abu Mohammed al-Adnani, ex portavoce dello Stato islamico. Il testo è stato tradotto in inglese dalle sigle pro-Is. Nell'esortare i suoi seguaci ad attaccare l'Occidente, gli autori di al-Naba affermano che "come promesso dal Messaggero di Allah, Dio concederà Roma ai musulmani". Dopo il Vaticano - continuano su al-Naba - cadranno anche la Casa Bianca, il Cremlino e Londra. Sono riferimenti all'ampia letteratura secondaria come gli hadith (brevi racconti su detti o fatti del Profeta) sul Giorno del Giudizio. Lo Stato islamico propende per gli hadith delle raccolte canoniche sunnite.
Siamo in presenza di un testo ufficiale dello Stato islamico, ma di nuovo non c'è nulla. Gli autori, infatti, si limitano a riportare pedissequamente le frasi di al-Adnani pubblicate nel quarto numero della defunta rivista Dabiq diffuso nell'ottobre del 2014. Anche la frase From Dabiq To Rome non è originale. We will come from Dabiq to Rome è un passaggio molto noto tra i terroristi poiché presente in numerose canzoni jihadiste. Da sottolineare come la propaganda in lingua inglese si concentri più sulle profezie apocalittiche che sui materiali in lingua araba. Ricordo che a Dabiq, la Megiddo della fede islamica, si svolgerà un giorno la battaglia finale attesa da più di 1400 anni per il compimento delle profezie di epoca abbaside riguardanti la fine del mondo. Dabiq è un’ideale, il luogo della battaglia finale tra le forze del bene e quelle del male. Proprio a Dabiq l’Impero Ottomano sconfisse il Sultanato mamelucco nel 1517, crollando nel 1918 con la fine della prima guerra mondiale. Lo Stato islamico utilizza da anni tali riferimenti nella sua narrativa apocalittica. Nella visione jihadista Dabiq potrebbe essere ovunque e non geograficamente localizzata. Tradotto significa che lo Stato islamico attende ancora la resa dei conti e che la profezia non è ancora compiuta. Invocarla innescherebbe l’ultima parte del mito: la vittoria finale sui crociati. Lo Stato islamico tenta di dare un senso mistico alle attività terroristiche compiute dal gruppo. I riferimenti su Roma ed il Vaticano (simboli per l'Occidente ed il cristianesimo) rientrano in un preciso messaggio di speranza, lotta e vittoria ciclica. Lo Stato islamico perpetua il mito di un Islam sempre in conflitto con l'Occidente cristiano, attingendo dalla vasto letteratura hadith. L'affermazione che "c'è un inesorabile conflitto tra Islam e l'Occidente" non è basata sulla storia, ma sulla retorica utilizzata dagli estremisti per promuovere le loro cause. Dovremmo essere profondamente scettici nei confronti di quei gruppi terroristici islamici o cristiani che sostengono che la storia è dalla loro parte. Secondo la mia analisi i riferimenti su Roma ed il Vaticano inseriti in un testo di narrativa apocalittica, sono da considerare come propaganda. Quei riferimenti non indicherebbero attentati imminenti (sebbene al-Naba possieda autorità). In ogni caso la minaccia resta reale, così come in ogni altra capitale dell'Occidente
Conclusione: la nostra ipotesi
La scelta di citare alcune sigle pro-Is andrebbe vista come uno stimolo per riprendere la propaganda nei paesi non menzionati nell’infografica, nel tentativo di incrementare la radicalizzazione. Se tale ipotesi si rivelasse esatta, entro pochi giorni potremmo assistere ad un qualche tipo di attività propagandistica nei paesi non citati dall’infografica, Italia compresa (Roma ed il Vaticano sono stati menzionate nell’ultimo numero di al-Naba). Il riconoscimento non conferma il rapporto diretto, ma potrebbe essere il primo tassello di una nuova collaborazione tra l’organizzazione centrale ed i simpatizzanti. L'efficacia di questi ultimi, nonostante siano stati consacrati a mujaeddin dallo stesso al-Baghdadi, sarà sempre marginale. Senza un'azione fisica di supporto nel mondo reale che possa dare credibilità alle loro minacce, il ruolo dei simpatizzanti è destinato a rimanere irrilevante.
In ogni caso, le sigle pro-Is continueranno ad invocare disperatamente un qualsiasi tipo di attentato che possa essere inconfutabilmente etichettato come tale. Fino ad oggi non vi è alcun collegamento tra i media operative del nucleo centrale dell’organizzazione terroristica ed i simpatizzanti. L’infografica potrebbe riscrivere il loro rapporto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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