La principale infografica contenuta nell'ultimo numero del settimanale al-Naba dello Stato islamico, è stata tradotta in italiano e diffusa sulla rete. La traduzione, opera di un simpatizzante, è stata effettuata per dare l'idea di una maggiore attenzione dell’organizzazione terroristica verso alcuni paesi europei, in questo caso l'Italia. Questa non è una guerra informatica, ma di contenuti. Questa è la nostra contro propaganda
Stato islamico, al-Naba
Originariamente prodotto da Central Media Diwan, il settimanale al-Naba (terzo canale dell'architettura Idra) nasceva per la massima diffusione e l'immediata lettura sul campo per le forze di guerriglia. Un approccio certamente diverso da quello adottato per Inspire, Rumiya o Dabiq, intesi come veri e propri manuali di guerra. Mutati contesti operativi impongono una diversa letteratura di supporto. Fino al 140° numero di al-Naba, lo Stato islamico non ha adattato la sua letteratura di riferimento al contesto, preferendo sospendere la produzione delle sue principali opere. Tuttavia proprio il 141° numero rappresenta il punto di svolta per una metamorfosi editoriale necessaria. Al-Naba si è trasformato gradualmente in uno strumento ibrido con al suo interno i contributi e gli autori di Rumiya. Sarebbe opportuno rilevare, non considerando la letteratura parallela pubblicata su canali riservati, che al-Naba resta l’unica produzione dello Stato islamico diffusa sulla rete con regolarità. Scritta fin dal primo numero in arabo e mai tradotta, l’opera ha un preciso scopo: rivendicare ogni attentato nel globo, dando visibilità, credito e profondità digitale alle operazioni che non ottengono rilevanza sui media occidentali. Oltre alle necessità operative contestuali, lo Stato Islamico ha l’esigenza di rispondere ad al Qaeda, a sua volta ritornata con prepotenza e capacità sulla rete con opere molto raffinate ed incisive. Lo Stato islamico si è reso conto dell'inefficacia dei Media Operative (i simpatizzanti), orfani di una costante linea strategica di riferimento, come ad esempio avvenuto durante il Ramadan. Al-Naba opera come vetrina promozionale per i video della serie Inside the Caliphate e Harvest of the Soldiers e per le produzioni diffuse da Al-Furqan Media. I ritardi delle uscite di al-Naba coincidono esattamente con la diffusione sulla rete di un nuovo video. Quando non disponibili (ritardo massimo di 10 giorni), le uscite di al-Naba sono praticamente calendarizzate: nella notte tra giovedì e venerdì di ogni settimana.
Stato islamico, il 185esimo numero di al-Naba
Il 185esimo numero del settimanale al-Naba è stato diffuso regolarmente la settimana scorsa. Questa notte è atteso il nuovo numero. Da circa tre settimane, tutte le operazioni rivendicate dallo Stato islamico sono inserite nel contenitore verbale غزوة الاستنزاف النصير/battaglia di logoramento. La battaglia di logoramento è, ormai, il leitmotiv di tutte le produzioni ufficiali e delle sigle pro-IS.
Due le infografiche dedicate alla Strategia di Logoramento pubblicate nel 185esimo numero. Negli ultimi 3 giorni della Notte del Destino, lo Stato islamico ha rivendicato 61 operazioni in 11 paesi che avrebbero provocato 332 morti e feriti. Al-Naba continua a ribadire con forza che "coloro che praticano la stregoneria, la follia, la menzogna e l'eresia ed al Qaeda sono i nemici dell'Islam". Al-Naba ribadisce che le differenze tra lo Stato islamico ed al Qaeda non sono di natura politica, ma riguardano questioni di fede. La rivalità tra le due organizzazioni terroristiche potrebbe degenerare in azioni sempre più aggressive, non soltanto nelle aree fisicamente contese. Teatro di questi scontri potrebbe essere proprio l'Occidente, considerando la visibilità che riceverebbero tali azioni (a differenza degli attentati in altre parti del mondo). Una strategia annunciata da al-Baghdadi nel messaggio Give Glad Tidings to the Patient.
Come sempre, meglio immaginare e sbagliare, ipotizzando possibili scenari che essere privi di fantasia. Dobbiamo immaginare nel tentativo di prevedere ed anticipare. Nel principale approfondimento del settimanale, si afferma che “questa è a tutti gli effetti una guerra di religione dei mujaheddin contro gli infedeli" (che sarebbero i Cristiani in generale). Al-Naba annuncia che "le operazioni continueranno fino a quando i paesi della terra non saranno riportati alla loro purezza originale, stabilendo la sharia". Per quanto riguarda gli attacchi contro i cristiani, dobbiamo precisare un punto. La fatwa che autorizzasse e consentisse l'uccisione dei cristiani è stata emessa nel 2017 dallo Stato islamico.
Ancora sul termine infedeli, frequente nel 185° numero di al-Naba insieme alla parola محارب che possiamo tradurre in belligerante. Il termine belligerante, solitamente associato alla parola cristiani, è spesso utilizzata dallo Stato islamico. Quindi avremo cristiani belligeranti. La frase cristiani belligeranti, ad esempio, è stata utilizzata dallo Stato islamico, per descrivere su al-Naba gli attacchi in Sri Lanka che ricordiamo non essere avvenuti in risposta alla strage in Nuova Zelanda. Ancora sulla frase cristiani belligeranti. Non si tratta di una scelta linguistica, ma di un preciso riferimento al nono numero di Rumiyah, diffuso sulla rete nel maggio del 2017. Il nono numero di Rumiyah è di importanza fondamentale poiché strutturato, a sua volta, sul documento Fight the scholars of infidelity. Il nono numero di Rumiyah offre una lunga dissertazione teologia a supporto dell’omicidio contro i cristiani ed i loro sacerdoti. E' curioso notare che la parola belligerante è stata utilizzata ben 17 volte nel nono numero Rumiyah, intitolato proprio The Ruling of the Belligerent Christians.
Stato islamico, la battaglia di logoramento
Nelle ultime tre settimane, nel rivendicare gli attentati avvenuti nel globo, il canale Islamic State ha utilizzato la frase غزوة الاستنزاف النصير che possiamo tradurre in battaglia di logoramento o War of Attrition. Ricordiamo che il canale Islamic State dell’architettura Idra, conferisce autorità e la diretta responsabilità dello Stato islamico nell’operazione rivendicata. Soffermiamoci sulla frase battaglia di logoramento. Come abbiamo già rilevato, è stata utilizzata con frequenza nelle ultime settimane nei comunicati ufficiali e si ricollega direttamente al video messaggio In the Hospitality of the Emir of the Believers di Abu Bakr al-Baghdadi, diffuso il 29 aprile scorso. La frase "battaglia di logoramento" è stata utilizzata per dimostrare gli effetti nel mondo reale del messaggio di al-Baghdadi. Operazioni, rivendicate sul canale IS e non su Amaq, per dimostrare l'autorità del soggetto che ha emanato l'ordine. Ricordiamo che nell'ultimo video, al-Baghdadi ha proferito testualmente la frase "battaglia di logoramento" (la medesima utilizzata dai talebani contro le forze alleate in Afghanistan) come nuova tattica da utilizzare contro gli apostati. Una strategia in cui credeva fermamente Abu Musab al-Suri, Osama bin Laden e poi adottata in tutti i franchise terroristici di al Qaeda (Yemen, Libia, Mali...). Gli effetti sul mondo reale del modello stagionale di violenza dell'organizzazione centralizzata, sono diversi da quello adottato della rete terroristica globale clandestina. L'organizzazione centralizzata cercava di capitalizzare gli eventi religiosi, calendarizzando gli attentati in specifiche finestre temporali, come ad esempio durante il Ramadan. Ordini emessi da un'autorità geograficamente localizzata e che si riteneva istituzionalmente e legalmente riconosciuta (il califfato). La rete terroristica globale clandestina, esposta per la prima volta nel 2016 nell'approfondimento Le illusioni dei crociati nella Età del Califfato, concepisce la battaglia ad oltranza con azioni che non richiedono, necessariamente, una contestualizzazione temporale. L'organizzazione terroristica è tenuta insieme dalla sua componente ideologico-religiosa, non dalla sua presenza fisica in Iraq e Siria. Alla rete terroristica globale clandestina spetta la guerriglia a lungo termine (ecco perchè sono state riproposte diverse guide su al-Naba), così da minare la volontà politica dei paesi occidentali allineati contro lo Stato islamico. Le organizzazioni terroristiche sono ben consapevoli che l’elemento più vulnerabile delle democrazie occidentali è la volontà del popolo. Bin Laden, prendendo ad esempio la guerra contro i sovietici in Afghanistan, voleva trascinare gli Stati Uniti in bancarotta, dissaguandoli in termini di vite e risorse. Una strategia, quindi, che privilegia la longevità concettuale alla presenza fisica. Il modello della rete terroristica globale clandestina, destagionalizza le operazioni, inquadrandole in un piano di espansione globale. Destagionalizzando le operazioni, lo Stato islamico non ha "l'urgenza" di dare immediato riscontro nel mondo reale ai messaggi della leadership del gruppo. Lo Stato Islamico in Libia sta attualmente conducendo una guerra di logoramento contro i suoi nemici in quel conflitto plurisecolare. La filiale nordafricana ed i suoi alleati stanno conducendo un conflitto simile in Mali.
La traduzione italiana della Infografica di al-Naba
La traduzione italiana della principale infografica dedicata alla Strategia di Logoramento, contenuta nel 185° numero del settimanale al-Naba, è stata diffusa poche ore fa sulla rete. Come abbiamo già rilevato, tutte le operazioni rivendicate dallo Stato islamico ricevono da tre settimane la dicitura غزوة الاستنزاف النصير che potremmo tradurre in battaglia di logoramento o Battle of Attrition. La traduzione italiana dell'infografica è opera di un simpatizzante. Si tratta quindi di una produzione pro-Is o ISIS-linked group o ISIS-aligned group. Dati ed informazioni tradotte, sono frutto di copia ed incolla dall'infografica originale.
Le anomalie della traduzione in italiano
La conquista di logoramento
La frase غزوة الاستنزاف النصير corrisponde esattamante a Battaglia di logoramento. Anche nelle traduzioni inglesi, non figura mai la parola conquest. Quindi si tratta di una licenza di colui che ha realizzato la traduzione in italiano. Tuttavia la frase "conquista di logoramento" ha poco senso.
La parola Inghimassi
La parola "Inghimassi" è stata scritta con due s. Un italiano scriverebbe "Inghimasi" e non "Inghimassi". La tattica Inghimasi (che abbiamo approfondito in diverse occasioni in questi anni) proviene dal verbo Inghamasa (انغمس) che significa immergersi. Il termine è stato identificato per la prima volta sui social media nel 2011, tuttavia l’origine della parola è ben più antica basti pensare al testo Qa’ida fi-l-inghimas fi-l-‘adu wa hal yubah? del teologo arabo ḥanbalita Ibn Taymiyya.
I 9 assassini
Nell'elencare i tipi di attacchi effettuati dallo Stato islamico, l'autore traduce e riporta "9 assassini". Nell'infografica originale sul al-Naba, i terroristi hanno utilizzato la parola اغتيالات che significa omicidi. Quindi "compiuti 9 omicidi" o "nove assassinii". Un italiano avrebbe scritto "assassinii" con due i e non con una soltanto.
Infographica Nabaa
Nella parte in basso a sinistra della infografica tradotta in italiano, l'autore riporta "Infographica Nabaa". Un italiano scriverebbe "Infografica di al-Naba". La parola Nabaa presenta la stessa anomalia di Inghimassi. Entrambe le parole sono utilizzate in aree geograficamente localizzate, ma non in Italia. O meglio, un italiano non le scriverebbe così. Secondo la nostra valutazione, l'autore che ha tradotto l'infografica del 185° numero di al-Naba e che ha scritto testualmente "Durante tre giorni di Ramadan", non proprio un linguaggio comune, potrebbe non essere italiano. In ogni caso la traduzione è stata effettuata per dare l'idea di una maggiore attenzione verso alcuni paesi europei, in questo caso l'Italia. L'ennesimo tentativo di dare linfa a quel falso piano globale del terrore che, ovviamente, non esiste.
Chi ha tradotto il testo? le nostre ipotesi
Due le ipotesi che possiamo avanzare. Nella prima, l’autore è un italiano. Se così fosse,la traduzione sarebbe opere di un idiota ignorante. Tuttavia noi propendiamo per la seconda ipotesi, poichè l'approccio utilizzato dall'autore nel tradurre la vignetta è particolare. Colui che effettua una traduzione, cerca immediata affinità con il proprio bagaglio culturale. Questo per facilitare la traduzione e renderla più accurata possibile. Attenzione. L’infografica tradotta in italiano non proviene dal formato originale. L’autore non ha preso a riferimento quella originale scritta in arabo, ma una infografica già tradotta da un altro simpatizzante, probabilmente per cercare un qualche tipo di affinità con la sua lingua madre o le sue capacità. Nel realizzare materialmente la traduzione italiana della infografica, quindi, l’autore è stato influenzato dalla sua cultura d’origine. L’autore non parla arabo, ma potrebbe aver affinità con la lingua francese. Considerando le anomalie riscontrate nella vignetta, è molto probabile che l’autore abbia un background straniero. Potrebbe essere, quindi, uno straniero residente in Italia.
La propaganda jihadista per la stagione estiva
Meglio sbagliare immaginando che essere privi di fantasia
Considerando il flusso analizzato nell'ultimo mese, le sigle pro-Is potrebbero concentrare le produzioni sugli attacchi incendiari (info e consigli nel 183° numero di al-Naba). Meritano attenzione le istruzioni "a prova di idiota" su come compiere attacchi contro gli apostati, diffuse proprio durante il Ramadan su al-Naba. Queste istruzioni nascono dall'esigenza dello Stato islamico di dimostrare l'importanza e l'efficacia post-territoriale dell'organizzazione terroristica nei confronti dell'Occidente e di al Qaeda. L'architettura Idra dello Stato islamico sembrerebbe puntare tutto sulla "battaglia di logoramento". Il contenitore verbale غزوة الاستنزاف النصير sarà probabilmente sfrutatto per l'intera stagione estiva. Ricordiamo gli effetti nel mondo reale della rete terroristica globale. Tale propaganda ufficiale (lo abbiamo visto per i dati sull'attentato di Kabul) continuerà nei prossimi mesi, così da gonfiare la dimensione reale ed effettiva della rete terroristica globale clandestina. Al Qaeda infine. Dopo un periodo di assoluto dominio sulla rete culminato con alcune produzioni di ottima fattura, è stata costretta (per motivi teologici, esistenziali e profondità strategica digitale) a contrastare direttamente e con forza la propaganda dello Stato islamico definito il "male esistenziale dell'Islam". I tempi di reazione di al Qaeda nel confutare il video proveniente dalla prima provincia in India dello Stato islamico, non andebbero sottovalutati. Tempi di reazione immediati. Al Qaeda, probabilmente, continuerà a confutare la propaganda dello Stato islamico, affidandosi alle principali figure del movimento. Tuttavia i video-mattoni di al-Zawahiri potrebbero non avere appeal sui giovani. La "luce" potrebbe essere troppo arrogante e presuntuosa per capirlo. In ogni caso il principale teatro di battaglia tra Stato islamico ed al Qaeda continuerà ad essere la rete.
La rivalità tra al Qaeda e lo Stato islamico
La rivalità tra le due organizzazioni terroristiche potrebbe degenerare in azioni sempre più aggressive. Ad oggi, teatro degli scontri sono state le zone fisicamente contese. Tali operazioni, però, non ricevono copertura in Occidente. Ecco perché futuri scontri potrebbero avvenire in Occidente, considerando la visibilità che riceverebbero tali azioni (a differenza degli attentati in altre parti del mondo). Al Qaeda, secondo lo Stato islamico, supporterebbe gli apostati contro l’Islam.
Al Qaeda, invece, sostiene che lo Stato islamico trae ispirazione dall'ideologia Khawarij, rappresentando una minaccia letale per l'intero Islam. Ufficialmente, quindi, le differenze tra lo Stato islamico ed al Qaeda non sono di natura politica, ma riguardano questioni di fede.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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