Stretta sui tatuaggi: ecco tutti i nuovi divieti

La decisione è stata presa dall'Unione europea per ragioni di sicurezza: ad essere messo al bando è l'isopropanolo, sostanza che viene aggiunta per sterilizzare i colori

Stretta sui tatuaggi: ecco tutti i nuovi divieti

I tatuaggi a colori hanno le ore contate. Stando alle ultime direttive dell'Unione europea, dal prossimo 4 gennaio 2022 non sarà infatti più possibile impiegare inchiostri colorati per realizzare disegni sull'epidermide. Saranno ammessi solo il bianco ed il nero, che non contengono l'isopropanolo (sostanza che viene aggiunta al colore per sterilizzarlo), e poche altre eccezioni.

La notizia ha naturalmente provocato forti polemiche da parte di chi non accetta una simile decisione. L'Ue, tuttavia, è stata molto chiara: l'isopropanolo è vietato, e così tutti quei colori che lo contengono. L'unica alternativa è trovare dei pigmenti sostitutivi.

Da gennaio scatterà la direttiva prevista dal regolamento Reach, punto 75, allegato 12: pochi i colori che resteranno a disposizione dei tatuatori. "Ritorneremo a lavorare come si faceva e una volta. Solo con il bianco e il nero. Un bel problema per un settore che solo in Italia produce un indotto superiore al mezzo miliardo di euro", è stato il commento rilasciato da Eugenio Arneodo, rappresentante dell’Associazione Tatuatori.it, a Il Corriere.

La situazione è molto tesa, perché tanti operatori del settore vedono nella risoluzione europea una vera e propria minaccia alla loro professione. A quanto pare i fornitori dei prodotti hanno avuto più di un anno di tempo per adeguarsi, trovando pigmenti sostitutivi con packaging dettagliato, ma ciò non è stato fatto, ed ora i tatuatori si trovano senza i materiali. Dei futuri pigmenti si dovrà conoscere tutto, provenienza, composizione, scadenza, reazioni allergiche. Per otterenere dei prodotti simili, ci vorrà un po' di tempo. E intanto i professionisti ed i loro clienti dovranno accontentarsi del bianco e del nero, che per solo un altro anno saranno affiancati anche dal "blu15" e il "verde7", colori per i quali non è stata ancora trovata una sostituzione.

Il ritardo, insomma, è abnorme. Così come adesso il malcontento. "Rielaborare i colori nella composizione di tutte le sue parti, rispettare i parametri che ha assegnato la Ue e rimettere sul mercato colori con l’etichettatura nuova non è semplice per i produttori. Capisco che devono riformulate tutto, che è un lavoro immane. Ma non sarebbe dovuto diventare un nostro problema", ha spiegato Eugenio Arneodo. Una cosa è certa: tante risorse saranno specate. I tatuatori dovranno infatti disfarsi dei pigmenti di cui sono adesso in possesso. Soldi spesi che non torneranno indietro.

L'argomento è spinoso, perché ad oggi circa il 12% dei cittadini europei possiede almeno un tatuaggio. Si tratta, insomma, di un prodotto molto richiesto. Nel nostro Paese, ad esempio, sono 7 milioni gli italiani ad avere un tatuaggio, con picchi del 30% tra i giovani.

I rischi, tuttavia, ci sono: il 60% di chi ha un tatuaggio, secondo quanto riportato da Il Corriere, avrebbe avuto una reazione avversa, mentre il 10% degli inchiostri è risultato contaminato da batteri. Il 90% degli inchiostri, infine, contiene cromo esavalente, sostanza notoriamente cancerogena. Molti dei prodotti testati dall' Istituto Superiore di Sanità superavano di parecchio i valori soglia di sicurezza.

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