"Trump vuole tagliare il 40% dei fondi all'Onu"

Una bozza di direttiva annuncia tagli ai fondi volontari che gli Usa versano a Nazioni Unite e organismi internazionali

"Trump vuole tagliare il 40% dei fondi all'Onu"

Meno soldi alle Nazioni Unite. Sarebbe questa l'idea di Donald Trump, che avrebbe perparato una bozza di direttiva per tagliare di "almeno il 40%" i fondi che gli Stati Uniti versano volontariamente all'Onu e ad altri organismi internazionali.

Il documento è stato anticipato oggi dal Washington Post e prevederebbe anche un'ampia revisione della politica americana di contribuzione agli organismi internazionali, per mettere fine a spese "dispendiose e controproducenti" che non servono agli interessi degli Stati Uniti.

Per rivedere la politica americana verrà quindi formata una commissione di cui faranno parte dipartimento di Stato, Pentagono, dipartimento della Giustizia, l'ufficio del direttore dell'Intelligence, l'ufficio del Bilancio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale. La revisione durerà un anno e fisserà i criteri da seguire per tagliare i contributi, fra cui se si tratta di organi che accordano lo status di membro a pieno titolo all'Organizzazione di Liberazione della Palestina (Olp) oppure "sono controllati o sostanzialmente influenzati da stati sponsor del terrorismo". Inoltre bisognerà valutare se i fondi Usa verranno usati a sostegno di risoluzioni delle Nazioni Unite che prendono di mira solo Israele. Alle agenzie americane verrà chiesto di "identificare provati interessi nazionali" per autorizzare i finanziamenti.

Il nuovo ambasciatore americano all'Onu, Nikky Haley, ha già promesso di mettere in primo piano gli interessi americani e usare la leva dei fondi. Ma il documento promette di tagliare la partecipazione americana a tutte quelle agenzie o attività dell'Onu alle quali il nuovo presidente americano si oppone per motivi ideologici o di bilancio. Un assaggio c'è del resto già stato con la direttiva con la quale Trump ha tagliato i finanziamenti alle Ong che, nell'ambito di attività di pianificazione familiare, sostengono anche le interruzioni volontarie di gravidanza.

Il documento è ancora allo stadio di bozza e potrebbe essere quindi in parte rivisto prima dell'approvazione.

Il testo sottolinea che al momento gli Stati Uniti sono "il maggior contributore dell'Onu", al quale forniscono "quasi un quarto del totale delle entrate". Ma se l'impegno finanziario è "particolarmente gravoso" ed "enorme", afferma il documento, "le Nazioni Unite spesso perseguono un'agenda contraria agli interessi americani".

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