Dopo essere stati circondati dalle milizie filorusse i soldati ucraini si ritirano da Debaltsevo, importante snodo ferroviario fra le roccaforti separatiste di Donetsk e Luhansk. A riferirlo sono alcuni giornalisti ucraini presenti sul posto e Semen Semenchenko, un deputato che guida il battaglione Donbass. Una inviata della tv ucraina indipendente Hromadske ha visto decine di soldati uscire a piedi, altri si ritirano sui blindati. Si dirigono verso Artemivsk, a 40 km da Debaltsevo. Il bombardamento della città da parte delle forze ribelli continua e non c’è un corridoio sufficientemente sicuro per l’uscita delle truppe e dei civili. I ribelli sostengono che l’esercito ucraino aveva circa 10 mila soldati a Debaltsevo e che ne sono morti tra i 2000 e i 3000: lo riferisce una fonte del comando militare dell’autoproclamata repubblica di Donetsk. Il bilancio delle vittime fornito da Kiev è molto diverso.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko in una telefonata con la cancelliera Merkel condanna l’attacco separatista sulla città orientale di Debaltsevo: "Questo è un attacco cinico agli accordi Minsk" e chiedeuna reazione della comunità internazionale contro le "azioni traditrici" dei separatisti.
"Spero che le autorità dell’Ucraina non impediscano ai soldati di deporre le armi", ha detto Vladimir Putin durante una conferenza stampa a Budapest con il primo ministro ungherese, Viktor Orban. Il leader russo fa riferimento alla situazione nella città orientale di Debaltsevo. Dall’Ungheria, dove è in agenda una rinegoziazione del contratto per la fornitura di gas da Mosca a Budapest, Putin ha aggiunto di sperare che i separatisti lascino "liberi i soldati ucraini di tornare a casa e non li facciano prigionieri".Ieri sera Putin aveva detto che il conflitto ucraino non si può risolvere con metodi militari. "Spero che le autorità ucraine non impediscano ai loro soldati di abbassare le armi".
Intanto i separatisti filorussi hanno cominciato a ritirare le armi
pesanti dalle aree tranquille nel Donbass, come prevedono gli accordi di Minsk: lo riferiscono fonti del ministero della difesa dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, citate dall’agenzia locale dei ribelli Dan-news.
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