Ue, scontro sulle nomine: nulla di fatto

La decisione rimandata al 29 agosto e intanto spunta il nome dell'ex premier Enrico Letta

Ue, scontro sulle nomine: nulla di fatto

Dopo una giornata convulsa, ricca di trattative e dichiarazioni, veti e approvazioni incrociate, il pacchetto delle nomine sembra è stato rimandato al 29 agosto. La quadra non è stata trovata. Il Pse in giornata ha raggiunto un accordo per chiedere sia la presidenza del Consiglio Ue, per la quale candidano la danese Helle Thorning Schmidt, sia Lady Pesc, con la candidata la Mogherini. Lo ha comunicato ufficialmente il capogruppo Gianni Pittella, spiegando che al Ppe andrebbe la presidenza dell’Eurogruppo e la presidenza della Commissione. Posizione confermata anche da Angelino Alfano che, lasciando il vertice del Ppe, ha confermato che "non c’è stato alcun veto sull’Italia". Ma in serata il Ppe, con una mossa a sorpresa, spiazza i socialisti e il premier Matteo Renzi. Van Rompuy, secondo alcune fonti, avrebbe infatti proposto all’Italia la presidenza del Consiglio per Enrico Letta, nome su cui nel vertice dei leader del Ppe e tra i 28 sarebbe emerso forte consenso. Ipotesi che però in serata viene licenziata, da fonti dell Ppe, come un vecchio rumor. "Non si tratta di chiedere una posizione o l’altra, chiedono soltanto il rispetto che spetta a tutti i paesi in particolare a uno

538em;">dei paesi fondatori come il nostro", ha commentato Renzi a proposito della nomina di Federica Mogherini agli esteri. Si attendono le prossime mosse di questa complicata partita a scacchi.

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