Usa, ora Amanda Knox curerà una rubrica su "amore, vita e sofferenza"

L'annuncio, che arriva alla vigilia dell'anniversario della morte di Meredith Kercher fa discutere. Ma l'editore del Westside Seattle difende Amanda: "Dopo il carcere ha una prospettiva unica sulla vita"

Usa, ora Amanda Knox curerà una rubrica su "amore, vita e sofferenza"

Alla vigilia dell’anniversario della morte della studentessa britannica, Meredith Kercher, uccisa a Perugia il primo novembre di dodici anni fa, il settimanale americano Westside Seattle ha annunciato che ospiterà sulle proprie pagine una rubrica su “amore, amicizia e vita” curata da Amanda Knox. Una decisione che fa discutere non solo per il fatto che il giornale sia di proprietà della famiglia di suo marito, Christopher Robinson, ma soprattutto per il tempismo dell’iniziativa, lanciata in concomitanza con l’anniversario del delitto della 21enne di Coulsdon, per il quale Amanda ha scontato quattro anni di carcere dopo essere assolta in via definitiva al termine di un complesso iter giudiziario.

Lo spazio si chiamera “Ask Amanda Knox” (“Chiedi ad Amanda Knox”, ndr) e sarà la nuova signora Robinson a rispondere alle mail dei lettori su temi come “vita, amore e dolore”. La sua esperienza in carcere, assicura sui social media l’editore della testata, Patrick Robinson, le hanno dato "una prospettiva unica sulla vita". Il Westside Seattle ci tiene a sottolineare come la Knox, dopo la sua scarcerazione nel 2011, sia stata “completamente prosciolta da ogni accusa”. “Questa scrittrice di bestseller ed attivista per la riforma della giustizia penale offre la sua visione per rispondere alle domande dei lettori”, scrivono dal settimanale. Ma la decisione non è stata accolta di buon grado dagli utenti. Tra loro c’è chi giudica “vergognosa” l’idea, promossa oltretutto a ridosso del giorno in cui Meredith fu assassinata. Altri accusano la Knox di voler trarre profitti da quella storiaccia dipingendosi come una vittima.

Tutti, in effetti, compreso il sito di informazione statunitense Daily Beast si chiedono “perché ora?”. “Per chi abbia avuto dubbi, o ha ancora dubbi, dopo tutto quello che è emerso, sulla sua innocenza, tutto quello che posso dire è che se la incontraste, avendo l'occasione di parlare con lei e conoscerla, non avreste altro che ammirazione per lei”, replica però Robinson, il quale ha specificato che la collaborazione con Amanda sarà gratuita. L’obiettivo, chiarisce, è quello di "usare l'esperienza della sua vita in modo positivo".

Nonostante i giudici abbiano individuato nell’ivoriano Rudy Guede l’unico colpevole per la morte della studentessa inglese in Erasmus in Italia, la famiglia Kercher è ancora convinta della colpevolezza di Amanda e Raffaele Sollecito. Entrambi, però, sono stati sollevati da ogni accusa nel 2015 da una sentenza della quinta sezione penale della Cassazione.

Sul delitto, tuttavia, ancora non è stata fatta piena luce. L’identità del “quarto uomo”, il presunto complice di Guede, è ancora sconosciuta, mentre l’ivoriano continua a dichiararsi innocente e recentemente ha reso noto di voler chiedere la revisione del processo.

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