Uccisa la prima donna soldato russa

Uccisa a Mariupol la prima donna soldato russa: Valentina Galatova lascia un figlio di otto anni, il marito era morto l'anno scorso combattendo in Donbass

Uccisa la prima donna soldato russa

La crudeltà della guerra in Ucraina voluta da Putin ha fatto anche la prima vittima donna dell'esercito russo: si tratta del soldato Valentina Galatova, che ha perso la vita a causa di alcuni colpi di mortaio in battaglia a Mariupol. La giovane 27enne e madre di un figlio, è morta combattendo nella città portuale del Mar Nero il mese scorso ma la notizia è stata divulgata dai media russi soltanto nelle ultime ore. Galatova è originaria della Siberia ma si era trasferita a Voronezh, località a circa 170 miglia a nord-ovest della città ucraina di Kharkiv nel 2014 occupata dai separatisti filo-russi.

Il marito morto in Donbass

Il trasferimento era avvenuto con il marito, dal quale ha avuto un figlio che oggi ha otto anni. Anche per l'uomo, la sorte gli ha riservato una barbara fine quando lo scorso anno è stato ucciso nei combattimenti transfrontalieri contro gli ucraini quando prestata servizio nella Repubblica popolare di Donetsk. La giovane donna si era invece appena laureata in psicologia a Donetsk. Secondo quanto si apprende dal Daily Mail, la decisione di combattere è stata presa dopo l'attacco di Putin il 24 febbraio scorso. A quel punto, la Galatova ha deciso di diventare volontaria per le forze armate della Dpr ed è stata inviata in Ucraina.

La regola della Russia

La Russia è solita bandire le donne dai ruoli di combattimento in prima linea: per questo motivo Valentina era stata messa a lavorare come paramedico in prima linea come riportato dal Messaggero. Quasi certamente, secondo quanto raccontato dai bene informati, faceva parte delle unità che hanno tenuto Mariupol sotto scacco per quasi due mesi con la città ormai completamente rasa al suolo. Il soldato sarebbe stata uccisa il 14 aprile "mentre svolgeva una missione di combattimento", come scrivono i media russi della sua città natale di Voronezh che hanno dato notizia della sua morte. Il quotidiano inglese spiega che adesso il figlio orfano sarà riportato a Voronezh così da poter essere cresciuto e sopravvivere grazie alla nonna.

Nel frattempo, Kiev si aggiorna il bollettino di guerra che riguarda i soldati uccisi: sarebbero oltre 24mila con la distruzione di circa 1.100 tank, ossia i carri armati.

Lo riporta lo Stato Maggiore delle Forze Armate Ucraine sul proprio canale Facebook ma non è possibile verificare con precisione la notizia sulle cifre. I russi hanno sempre fatto in modo di sgonfiare i veri decessi, gli ucraini il contrario. La verità, come spesso accade, potrebbe trovarsi nel mezzo.

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