L’8 settembre 1994 il volo UsAir 427 della compagnia aerea Us Airways decollò dall’aeroporto O’Hare di Chicago diretto a Pittsburgh. Fu un volo di breve di durata che si concluse con una tragedia: il velivolo precipitò un’ora più tardi, uccidendo le 132 persone a bordo.
L’incidente
Il Boeing 737-300, consegnato alla Us Airways nel 1977, decolla dall’aeroporto di Chicago l’8 settembre 1994 alle 18.10, con destinazione finale Palm Beach, Florida. Il velivolo avrebbe dovuto effettuare una fermata intermedia a Pittsburgh meno di un’ora dopo. Alle 18.58 l’equipaggio si prepara a effettuare la check-list in vista dell’atterraggio ma, mentre sta virando a sinistra con un'inclinazione di circa 8 gradi, all’improvviso il velivolo porta la virata a 20 gradi.
I controllori di volo, da quel momento e per i pochi minuti a venire, ascolteranno impotenti le esclamazioni di panico e i tentativi dei piloti di stabilizzare l’aereo e salvare i passeggeri. “Stai su!”, esclama il comandante Peter Germano. “Che diavolo sta succedendo?!”, continua Germano, che comunicherà alla torre di controllo che il velivolo si trova nel mezzo di una grave emergenza. I due piloti riescono a stabilizzare l’aereo, ma il problema si ripresenta e, meno di un secondo dopo, il velivolo si inclina di nuovo senza che i piloti tocchino i comandi. Alle 19.02 il Cockpit Voice Recorder smette di registrare mentre il velivolo si schianta contro una collina.
La causa del disastro e le indagini
Subito dopo il disastro il National Transportation Board aprì un’indagine per stabilire cosa provocò l’incidente al volo 427, indagine che durò quattro anni, e fu una delle più lunghe nella storia dei disastri aerei. Come prima cosa gli investigatori si concentrarono su un incidente accaduto al velivolo quello stesso giorno, durante la tratta da Windsor Locks in Connecticut a Jacksonville. Il volo atterrò regolarmente ma alcuni passeggeri riportarono che l’aereo effettuò delle “brusche manovre” durante il volo.
Esaminando la scatola nera, gli inquirenti scoprirono che anche in quel caso il velivolo aveva effettuato delle virate non controllate dai piloti, passando da 9 gradi di inclinazione a sinistra, a 12 gradi di inclinazione a destra in circa 20 secondi. L’Ntsb venne inoltre informato di strani rumori rilevati dai passeggeri del volo per Jacksonville nella parte posteriore del velivolo. Le indagini effettuate ai componenti del sistema dei controlli di volo rilevarono che c’era un problema al timone di direzione, i cui meccanismi di controllo avevano subito delle sollecitazioni da sovraccarico.
Negli anni a venire furono effettuati alcuni test ai componenti del timone, al fine di stabilire le cause del disastro. Nell’agosto del 1996 gli ingegneri della Boeing indicarono come possibile causa dell’incidente un surriscaldamento del liquido del sistema idraulico del timone di direzione. Ciò che andarono ad analizzare gli esperti fu il Power Control Unit del timone di direzione, che controlla il timone sui Boeing. Vennero effettuati ben 12 test, 4 su Pcu nuovi, e 8 sul Pcu del volo UsAir 427. Dopo svariati test che non evidenziarono nulla di anomalo, la temperatura del Pcu fu portata a -40 gradi centigradi e quella del liquido idraulico a 76 gradi centigradi. Nei Pcu nuovi non risultò nulla di strano, mentre il Pcu del volo 427 si bloccò a sinistra al quarto comando per qualche secondo, prima di tornare in posizione neutra. Nuovi test rilevarono inoltre che mentre il Pcu del volo 427 era bloccato, la pressione dell’olio idraulico aumentava.
Dopo anni di indagini, test e analisi, si giunse alla conclusione che l’incidente del Boeing 737-300 della UsAirways fu causato dalla perdita di controllo del velivolo da parte dei piloti, provocata dal guasto al timone di direzione, che si bloccò. Secondo le indagini, il Pcu quel giorno si arrestò a causa delle condizioni climatiche definite “sfavorevoli”. La differenza di temperatura tra il Pcu e l’olio idraulico che lo aveva attraversato per un intervento del pilota, aveva provocato il bloccaggio del meccanismo, facendo precipitare il velivolo. A seguito delle lunghe indagini sul volo UsAir 427 l’Ntsb riaprì circa 100 inchieste rimaste irrisolte, che vedevano coinvolti dei Boeing 737, dagli anni '80 in avanti.
Come riporta il Post Gazette, durante le interminabili indagini che seguirono l'incidente i familiari delle vittime fondarono la Flight 427 Air Disaster Support League, un gruppo di supporto che i parenti decisero di istituire in memoria
dei loro cari. L'associazione fu creata anche per scambiarsi informazioni, visto che i parenti delle vittime accusarono le autorità di averli messi da parte e di aver comunicato loro in ritardo gli sviluppi del caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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