da Roma
Se nè andata una piccola grande donna. Ha cessato di battere alle prime ore di venerdì il cuore di Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei Focolari, nella sua abitazione a Rocca di Papa, dove aveva voluto essere trasportata giovedì scorso lasciando il Policlinico Gemelli dopo che le sue condizioni si erano aggravate. Con lei muore una protagonista della storia recente della Chiesa. Nel clima di odio e di barbarie della seconda guerra mondiale, di fronte al tracollo di ogni cosa, Chiara aveva scoperto Dio come lunico ideale che rimane. Lo aveva scoperto come amore, e aveva compreso che lo scopo della sua esistenza era quello di contribuire ad attuare le parole del testamento di Gesù: «Che tutti siano una cosa sola». In quella frase è racchiuso il progetto divino di comporre in unità lintera famiglia umana. Diventerà il suo unico grande obiettivo.
Chiara Lubich era nata a Trento nel 1920, figlia di un tipografo socialista che aveva perso il lavoro durante il fascismo. La famiglia simpoverisce e lei per mantenersi agli studi ancora giovanissima dà lezioni private. Avverte nella solitudine la «chiamata» di Dio il 7 dicembre 1943. Qualche mese dopo, il 13 maggio 1944, la sua città è messa in ginocchio dai bombardamenti. Anche casa Lubich viene rasa al suolo. I suoi familiari sfollano in montagna, ma lei decide di rimanere. Tra le macerie incontra una donna impazzita dal dolore: ha perso i suoi quattro figli sotto le macerie. In quellabbraccio Chiara sente la chiamata ad abbracciare «il dolore dellumanità». Il movimento dei Focolari inizia così tra i poveri di Trento. Dallesperienza di quegli anni la fondatrice riceve la certezza che il Vangelo vissuto alla lettera rappresenta «la più potente ed efficace rivoluzione sociale».
Nel 1948 Chiara incontra Igino Giordani, deputato e scrittore, padre di quattro figli e pioniere del movimento ecumenico. Diventerà co-fondatore della nuova realtà ecclesiale per il contributo che darà allincarnazione nel sociale della spiritualità focolarina, che si svilupperà in particolare nei movimenti «Famiglie nuove» e «Umanità nuova». Lanno successivo avviene lincontro con Pasquale Foresi, il giovane che diventerà, nel 1954, il primo focolarino sacerdote e avvierà la casa editrice Città Nuova. Nel 1954 lincontro con persone scampate dai lavori forzati, rivela a Chiara in tutta la sua crudezza il dramma dellEst europeo. Il movimento prende vita clandestinamente in quei Paesi. Tra i suoi aderenti cè lattuale cardinale di Praga, Miloslav Vlk, costretto a fare il lavavetri negli anni più duri del regime comunista. Apertura ecumenica, dialogo con le religioni: Chiara Lubich propone un cristianesimo mite, aperto e solidale, in sintonia con le spinte inaugurate dal pontificato di Giovanni XXIII. Il movimento si diffonde allesterno, con «cittadelle» in tutti i continenti. La crisi del 68 e la contestazione giovanile non trovano impreparata la Lubich: già da anni aveva proposto ai giovani la radicalità del Vangelo come risposta alle esigenze di cambiamento. Nasce così il movimento Gen (Generazione nuova) che animerà il movimento a più ampio raggio «Giovani per un mondo unito», sorto nel 1984.
Il profilo spirituale del movimento non deve far pensare a una realtà distante dalla realtà quotidiana. Nel 1991, durante un viaggio in Brasile, Chiara, in risposta al dramma delle popolazioni che vivono in condizioni tragiche alla periferia delle metropoli, lancia un nuovo progetto: l«economia di comunione nella libertà», che si sviluppa in vari Paesi coinvolgendo centinaia di aziende, prospettando una nuova teoria e prassi economica. Una rete di microcredito, una «terza via» economica per uno sviluppo sostenibile i cui costi non siano sostenuti dai più poveri. Tra il 1997 e il 98, prima donna cristiana e laica, è invitata a parlare della sua esperienza spirituale a 800 monache e monaci buddisti in Tailandia; a tremila musulmani neri nella moschea di Harlem a New York, alla comunità ebraica di Buenos Aires.
I funerali di Chiara Lubich saranno celebrati dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, martedì prossimo alle 15 nella basilica di San Paolo fuori le mura. Le migliaia di messaggi che da tutto il mondo stanno arrivando alla Mariapoli dei focolarini, indicano quanto questa donna mite e sorridente abbia segnato la storia dellultimo mezzo secolo.
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