È stato disposto ieri il trasferimento di Charlie Gard in un hospice dove verranno staccate le macchine che lo tengono in vita. Una decisione che ha detto un secco "no" alla volontà della famiglia, che voleva il bambino di 11 mesi, affetto da una rara patologia, la depressione del Dna mitocondriale, trascorresse le sue ultime ore a casa.
Disposizioni arrivare allo scadere del periodo che il giudice aveva concesso perché i Gard scegliessero una clinica per malati terminali dove assistere il piccolo fino alla morte. Il Great Ormond Street si era opposto all'ipotesi dei genitori di portarlo a casa per via dell'invasività delle attrezzature che lo tengono ancora in vita.
"L'ospedale ci ha negato l'ultimo desiderio", ha sbottato Connie, la madre di Charlie, dopo che l'ospedale si è opposto anche alla possibilità di avere uno staff medico nella struttura per malati terminali dove Charlie
verrà trasferito. Secondo i medici del Great Ormond Street vivere per alcuni giorni in un hospice non è nell'interesse del bimbo.Charlie morirà ora in un luogo segreto, rigettata l'ultima richiesta dei genitori.
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