Mariateresa Conti
da Catania
Questo viaggio era la loro luna di miele ritardata. Il viaggio di nozze sognato per sette anni ma sinora rinviato, prima per problemi di soldi e di lavoro, poi per crescere i figli. Una favola che si è trasformata nel peggiore degli incubi a due giorni dal rientro a casa: lui, Sebastiano Conti, 34 anni, è l'unica vittima italiana ufficiale della strage di Sharm el Sheikh; ma ufficialmente «dispersi», probabilmente dilaniati con lui dalle bombe, sono la moglie, Daniela Maiorana, 32 anni, il fratello, Giovanni Conti, di 28 anni, e la fidanzata di Giovanni, Rita Privitera, 25 anni appena compiuti. Una tragedia di proporzioni immani, che ha letteralmente annientato le famiglie e Acitrezza, la piccola frazione di Acicastello (Catania) nota per i faraglioni e perché lì Giovanni Verga ambientò «I Malavoglia», dove Sebastiano e la sua famiglia abitavano.
È stata una giornata davvero drammatica quella vissuta ieri da queste sventurate famiglie, che vivono lungo la via Provinciale, la strada principale di Acitrezza, a poche centinaia di metri l'una dall'altra. Da un lato i Conti, papà Giuseppe pescatore a riposo, mamma Maria casalinga, prima sconvolti dalla notizia della morte del figlio, quindi colpiti una seconda volta per la mancanza di notizie sulla sorte dell'altro figlio, della sua fidanzata e della nuora. Dall'altro i genitori di Daniela, il padre Alfio, ferroviere in pensione, la mamma Pina Pistone, cui la giovane coppia aveva affidato per questa settimana di vacanza i figlioletti, Maria e Giuseppe, di cinque anni e 12 mesi, e che sperano quasi contro ogni speranza che i loro nipotini abbiano ancora almeno la mamma, la loro figlia. E poi la famiglia di Rita Privitera, giornalista di un'emittente Tv privata della zona, Rey Tv, dove Giovanni lavorava come cameraman.
Le famiglie, comprensibilmente, si sono chiuse nel silenzio, «blindate» da un cordone di forze dell'ordine che non ha consentito a cronisti e telecamere di avvicinarsi. Silenzio, tanto più quando, col passare delle ore, è diventata sempre più concreta l'ipotesi che a morire non sia stato solo Sebastiano, ma anche la moglie e l'altra giovane coppia che era con loro. Un'ipotesi che si è materializzata sempre di più nel pomeriggio, specie dopo che la Farnesina ha chiesto di avere le foto dei tre dispersi. Del resto, è difficile che le due coppie, molto unite, non fossero insieme. A fare la cronaca di un dolore davvero troppo grande per essere descritto il sindaco di Acicastello, Silvia Raimondo, amica dei quattro giovani. Il primo cittadino ha parlato di famiglie annientate, che non accendono la Tv per non accrescere l'ansia, che sperano solo che lo squillo del telefono dica che no, che non sono tutti morti. «Ho detto loro di farsi forza - ha detto il sindaco Raimondo -, di farsi coraggio e di cercare di continuare a vivere, soprattutto per i bambini. Certo, è strano che dopo tante ore trascorse non si abbiano notizie certe. Siamo in ansia, speriamo bene...».
Lavoravano insieme, Sebastiano e Daniela, all'ipermercato «Emmezeta» di Giarre, lui addetto alle merci, lei cassiera. E sono proprio i colleghi a raccontare sconvolti la storia di questo viaggio sognato da tempo. «Sebastiano e Daniela - raccontano - sono due ragazzi d'oro, avevano parlato con tanto entusiasmo di questo viaggio che doveva essere la luna di miele che non avevano potuto fare subito dopo le nozze. Li aspettavamo perché ce la raccontassero e invece...».
Già, invece un maledetto destino ha voluto distruggere la vita felice di questa coppia, proprio in un momento di gioia qual era quello di questo viaggio tanto atteso. La storia di un emigrato che era riuscito a tornare a casa, quella di Sebastiano Conti. Da Parma, dove era andato a lavorare in una fabbrica di vetro, il giovane era rientrato nel 2000, per lavorare nel grande centro commerciale della catena del presidente della squadra di calcio del Palermo, Maurizio Zamparini. Anche Daniela lavorava lì, come cassiera. La coppia, dopo le nozze, aveva dovuto rinunciare al tradizionale viaggio. Prima i problemi di soldi, quindi l'arrivo della figlia, Maria, e poi di Giuseppe. Solo ora, che i bambini erano cresciuti abbastanza da poter restare con i nonni, Sebastiano e Daniele si erano decisi a prendere questa settimana tutta per loro. E avevano coinvolto anche Giovanni e Rita. Inizialmente avevano pensato alla Spagna, ma poi avevano giudicato più conveniente economicamente Sharm el Sheikh, il paradiso turistico egiziano.
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