Il conto alla rovescia è cominciato e tra meno di una settimana, lunedì 6 dicembre, il Museo del Novecento aprirà i battenti alla città. Tutto è pronto per il grande evento dell’anno che il sindaco Moratti ha voluto seguire passo passo, facendo calare una cortina di silenzio - forse scaramantico - sull’inaugurazione. Quel che è certo è che i tempi questa volta sono stati rispettati e l’apertura del nuovo Arengario ridisegnato da Italo Rota e Fabio Fornasari sarà salutata da due giornate di festeggiamenti non stop, tra spettacoli, concerti e ospiti d’eccezione.L’impatto scenografico, domenica all’imbrunire, lascerà di stucco il viavai dei passanti di piazza Duomo che vedranno finalmente accendersi il grande parallelepipedo di vetro incastonato nei colonnati razionalisti di Portaluppi, Griffini, Magistretti e Muzio. Effetto assicurato anche dal fluorescente ultimo piano dedicato a Lucio Fontanasul cui soffitto resterà acceso giorno e notte il gigantesco neon progettato nel ’51 dall’artista per lo scalone della Triennale. Da domenica pomeriggio, artisti, scrittori e musicisti saranno invitati dall’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory a commentare i capolavori che hanno dato lustro al Novecento e che furono custoditi nelle Civiche Raccolte. «Ognuno di loro parlerà dell’opera che gli ha cambiato la vita, e in testa non poteva che esserci Gillo Dorfles, capitano di tutte le battaglie ». Ci sarà l’imbarazzo della scelta, visto che i 4000 metri quadrati del nuovo museo ospiteranno circa 400 opere. Al primo piano, nella Sala delle Colonne, la collezione Jucker, con pezzi scelti del ’900 internazionale ( Picasso, Morandi, Modigliani) e i futuristi. Al secondo, i classicisti di «Novecento », gli antinovecentisti, gli astrattisti anni Trenta. Al terzo, l' arte degli anni 50 e 60, tra informale (Burri) e concettuale (Kounellis). Fino all' Arte Povera che chiuderà il percorso al secondo piano di palazzo Reale, collegato all' Arengario attraverso una passerella. Quattro stanze monografiche ospiteranno un focus su un artista e un suo capolavoro: Morandi, De Chirico, Martini e Manzoni. Lunedì, giorno ufficiale dell’inaugurazione, la festa continuerà fino all’una di notte tra sinfonie di Stravinskij, musiche futuriste, colonne sonore di Rota (Nino), canzoni di Gaber e della Vanoni. L’ingresso sarà gratuito per i tre mesi successivi e riflette l’idea di rendere il Museo uno spazio vivo e aperto alla città,nonostante l’intestazione storica. Alcuni spazi, infatti, saranno aperti 24 su 24 e non mancheranno adeguati servizi di accomodation come il bookshop (aggiudicato da Electa), un ristorante-caffetteria affacciato sulla balconata (gestito dagli chef del celebre Giacomo), sale didattiche e un archivio telematico. Anche sotto il profilo artistico, ci sarà spazio per la contemporaneità, con tre spazi video sulla trasparente rampa elicoidale su cui sarà allestito in pompa magna il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, eletta opera simbolo del museo e che sarà visibile in trasparenza anche da piazza Duomo.
In bocca al lupo al neodirettore Marina Pugliese a cui va il merito, oltre che di aver vinto il concorso, anche di aver coordinato fin dagli esordi l’intero progetto scientifico. Sulla sua nomina manca ancora la firma del sindaco, ma è certamente un dettaglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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