La nuova sfida?
«Vorrei fare più televisione».
E la musica?
«Rimane il mio primo amore, ma io sono sempre allettato da altro, trovo molto incoraggiante affrontare novità».
Filippo Neviani è sempre meno Nek, nel senso di «semplice» autore e cantante, e sempre più artista che allarga i propri orizzonti. Ha superato tutte le tappe indispensabili per convincere il pubblico: il grande successo, l'umiltà, la capacità di rinnovarsi. Per trenta anni tondi tondi ha occupato le classifiche con brani come l'ormai eterna Laura non c'è oppure Fatti avanti amore consacrandosi soprattutto come uno dei musicisti più intonati del pop italiano. Musica ma non solo: ha fatto anche radio e qualche programma fino a Dalla strada al palco su Raidue che è andato ben oltre le aspettative di ascolto. Insomma, ora che ne ha 50 inizia a giocare in un altro campionato: «Nella tv è come se cominciassi da zero».
I più prevenuti potrebbero pensare che, dopo l'infortunio alla mano del novembre 2020, lei stia cercando una strada alternativa.
«Intanto bisogna dire che la mia mano non tornerà più quella di prima, ora è all'80 per cento. Io ho cambiato tecnica per cercare di avere gli stessi risultati suonando la chitarra o il basso. Domenica sera agli Arcimboldi ho suonato due brani con un risultato che, onestamente, un po' di tempo fa non avrei mai pensato».
Quindi farà più tv per questo?
«No, la decisione non dipende certo da questo».
Ci sono tanti modi di fare tv. Si può partecipare al Grande fratello oppure inventarsi un format oppure...
«Diciamo che non sono interessato al Grande fratello».
Allora?
«Mi piace la tv del varietà. La mia prima esperienza è stata con J-Ax ad Amici di Maria De Filippi e da allora ho iniziato a intrattenere il pubblico in modo diverso da quello che ero abituato a fare. Ho fatto radio, ho avuto ruoli marginali in tv ma poi sono arrivato a Dalla strada al palco che ha avuto risultati molto belli e per me assai soddisfacenti, anche perché ero da solo».
Quindi?
«Guardo altrove ma non so ancora dove».
Festival di Sanremo? Era tra i «papabili» in coppia con Renga.
«Francesco ed io abbiamo una grande alchimia, lui viene a casa da me e io vado da lui, ma Sanremo non era nei nostri programmi. Tutto è nato dalle foto diffuse mentre registravamo insieme la nuova versione di Dimmi cos'è (contenuta nel nuovo album celebrativo 50/30 - ndr)».
In fondo nel 2023 saranno 30 anni anche dal suo primo Festival di Sanremo. Con In te.
«Allora quel brano fu massacrato da tanta stampa. Ma diciamo che a quel tempo il Festival era meno decisivo di quanto sia oggi».
Allora Renga e Nek in gara il prossimo anno?
«Sanremo 2024 in coppia potrebbe essere una bella cosa. A questo giro si sono riuniti anche gli Articolo 31, a febbraio ci sarà tanta carne al fuoco».
L'anno dopo potrebbe toccare a lei di presentarlo.
«Senza fare paragoni con la sua carriera immensa, lo ha fatto anche Claudio Baglioni».
Più probabile un Nek in gara o un Nek presentatore al Festival?
«Se avessi un pezzo della madonna andrei senza dubbio a giocarmi la vittoria. Altrimenti, se proprio devo dirlo, mi piacerebbe anche una sorta di coconduzione».
Così potrebbe cantare i suoi successi con gli ospiti.
«No, sarei solo al servizio del Festival. Ha presente Gianni Morandi?»
Tutti ce l'hanno ben presente.
«Se devo trovare un modello, ecco, lui è il mio modello. Canta, presenta, recita, è multitasking».
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