Boy George a rischio bancarotta: la lite col collega e il contenzioso, cosa sta accadendo

Il cantante dei Culture Club ha già messo in vendita la sua casa di Londra, ma cerca altri fondi

Boy George via Reuters
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Boy George sull'orlo della bancarotta e di una crisi di nervi, dato che il suo progetto per uscire dalle enormi difficoltà economiche sta trovando un ostacolo evidentemente inatteso: il cantante è stato costretto a correre ai ripari per via dell'accertamento di un debito di circa 2 milioni di euro maturato nei confronti dell'oramai ex batterista del Culture Club Jon Moss.

Per cercare di reperire fondi sufficienti a uscire dalla situazione debitoria, Boy George, leader del gruppo musicale britannico fondato nel 1982, ha messo in vendita la sua casa di Londra e annunciato di voler realizzare un film biografico su Marilyn (al secolo Peter Robinson), cantante inglese icona degli anni '80. L'unico "problema" è che il diretto interessato non pare essere particolarmente d'accordo sul progetto del suo amico e non ne ha mai fatto mistero neppure davanti ai microfoni.

Se da un lato, quindi, Boy George ha pianificato tutto, convinto di riuscire a scrivere e produrre un film che parli della vita del collega, noto in patria soprattutto per la hit del 1983 "Calling your name" oltre che per i suoi singolari e appariscenti travestimenti, dall'altra Marilyn fa muro. I due paiono procedere su diversi binari, col cantante dei Culture Club che avrebbe già pronto il titolo per il film biografico ("lo chiamerei 'La dea del teflon'", aveva dichiarato nel corso di un'intervista) e Peter Robinson che ha spiegato ai giornalisti di sentirsi sfruttato dal collega: "Gli piace che io sia controllato e che stia in disparte".

Qualunque sia la modalità scelta per fare soldi, comunque, il nocciolo della questione resta la pesante situazione debitoria nei confronti di Jon Moss: Boy George e i Culture Club devono 1,75 milioni di sterline (ovvero circa 2 milioni di euro) all'ex batterista dopo l'accordo siglato tra le parti in causa per lo sfruttamento del nome del gruppo e dei diritti.

Era stato lo stesso Moss a intentare causa contro gli ex colleghi Boy George, Roy Hay e Michael Craig dopo essere stato silurato nel 2018 dal manager della band inglese. All'ex batterista spetta il riconoscimento di una cifra calcolata sulla base della parte a lui spettante in relazione a quello che è stato quantificato come valore assoluto del gruppo musicale Culture Club e dei profitti realizzati dalla band dal momento del suo allontanamento.

A questa cifra si è sommata anche la sua fetta di guadagno sul tour "Life", a cui il batterista prese parte. Per rinunciare a qualsiasi genere di pretesa sul diritto di uso del nome del gruppo, Moss dovrà quindi incassare la cifra pattuita tra le parti.

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