"Non farò come la Rai". Un'altra polemica di Ghali: la stoccata nella nuova canzone

Il cantante punzecchia la televisione pubblica: "Puoi dirmi quello che vuoi". Condannare Hamas ed esprimere solidarietà agli israeliani per la strage del 7 ottobre? Meglio prendersela con la Rai

"Non farò come la Rai". Un'altra polemica di Ghali: la stoccata nella nuova canzone
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Nuova canzone, altra polemica. Ghali non si arrende e, ancora sul piede di guerra per le dinamiche che hanno caratterizzato l'ultimo Festival di Sanremo, ha deciso di tornare a punzecchiare la Rai. Lo ha fatto pubblicando sul suo profilo Instagram un passaggio della sua ultima canzone dal titolo Paprika. Nei pochi secondi postati sul social si sente chiaramente un passaggio sferzante nei confronti della tv pubblica, citata in maniera esplicita e con un riferimento che sembra essere figlio di quanto accaduto sul palco del Teatro Ariston per il brano Casa mia e soprattutto per gli interventi sul "genocidio".

"Puoi dirmi quello che vuoi, non farò come la Rai", si sente nel breve filmato. Una stoccata canora verso la tv pubblica non soltanto per la bufera sollevata per le parole pronunciate a Sanremo 2024, ma probabilmente anche per le recenti polemiche sul caso Antonio Scurati. Il che non rappresenterebbe nulla di nuovo nel solito copione rosso, visto che la sinistra ancora oggi continua a gridare alla censura verso lo scrittore. Il ritornello è sempre lo stesso: TeleMeloni, occupazione del servizio pubblico, dominio nelle televisioni, scarso spazio riservato ai partiti di opposizione.

Le parole di Ghali avranno come indiscusso effetto quello di suscitare gioia nell'animo di chi sostiene che - in seguito alla vittoria della coalizione formata da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia - la Rai sarebbe occupata dal centrodestra e che le censure sarebbero parte di chissà quale disegno per silenziare giornalisti e opinionisti che non si ritrovano nella stessa linea dell'attuale governo guidato da Giorgia Meloni. Mentre c'è chi, preoccupato per una deriva autoritaria, continua a lanciare allarmi sull'imminente ritorno del fascismo nel nostro Paese.

Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo ecco che Ghali è diventato uno dei tanti paladini simbolo di una sinistra che, senza perdere tempo, lo ha glorificato e individuato come personaggio noto da cui ripartire. Come se da solo bastasse per rilanciare le sorti di uno schieramento politico bocciato dagli italiani alle elezioni del 25 settembre 2022.

Anche perché quello "stop al genocidio" ha finito per spaccare ancora di più il fronte rosso: da una parte chi lo ha definito "italiano vero" e lo ha santificato in tempo zero; dall'altra chi avrebbe gradito parole nette di condanna contro la strage di Hamas e dichiarazioni di solidarietà al popolo israeliano per l'attacco subito il 7 ottobre. Troppo complicato. Sicuramente più facile scagliarsi contro la Rai.

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