In "Tutta vita" Olly mescola pop e qualità

In "Tutta vita" Olly mescola pop e qualità
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Che Olly abbia una marcia in più se ne sono accorti tutti ascoltando Per due come noi, il brano realizzato con Angelina Mango e incluso adesso nel nuovo disco Tutta vita. Ma Federico Olivieri detto Olly, genovese classe 2001, cresciuto nel quartiere Foce, culla e raduno di maestri come Gino Paoli e Franbrizio De André, costruisce da anni la propria credibilità passo dopo passo. Dal primo Ep Namaste, inciso a 16 anni, fino al Sanremo del 2023 che ha iniziato tra i Giovani per poi finirlo tra i Big. «Il nostro è un mondo affannato e affannoso, al venerdì escono i brani, al sabato c’è il responso del pubblico e della critica e tutto va via così freneticamente», spiega adesso che con queste nuove canzoni (splendida Scarabocchi, piena di energia I cantieri del Giappone) si gioca un’altra partita decisiva: quella di cresce re ancora e raggiungere un pubblico più trasversale. Il disco ha tutto ciò che serve e, in ogni caso, Olly abbina modernità e qualità, roba mica tanto frequente oggidì.

«Io comunque vivo sempre nella mia bolla, e ci vivevo anche quando ero molto meno popolare». A differenza di quanto accadeva delle generazioni precedenti, i nuovi eroi della Gen Z hanno spesso un legame viscerale con la città natale.

Genova, poi, è difficile da mettere da parte: «Appena posso ci torno», dice lui. E magari tornerà anche al Festival di Sanremo. Da quello che si capisce ascoltando Tutta vita, il motore della sua ispirazione è a pieni giri.

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