È difficile se non impossibile superare il trauma di subire abusi sessuali. Soprattutto se a subire tale orrore è una ragazza non ancora maggiorenne. Chi ha una certa forza d’animo può almeno sperare che l’orco che compie tale gesto possa essere preso. La storia non si cancella e le ferite dell’animo non si rimarginano ma almeno vi è consolazione nel sapere che in qualche modo il "mostro" subirà qualche conseguenza per la sua condotta.
Forse è questo il sentimento che prova una giovane di 17 anni di Boscoreale, nel Napoletano, che lo scorso aprile, mentre si trovava nei pressi di una delle più affollate fermate dell'autobus in viale Europa nel comune di Castellammare di Stabia, avrebbe subito le attenzioni poco piacevoli di un 25enne.
Tutto è accaduto all’improvviso. Era mattino e la giovane stava andando a scuola quando è stata avvicinata dallo sconosciuto che avrebbe manifestato intenti malevoli. La studentessa, come racconta il Mattino, avrebbe prima rifiutato delle avance piuttosto spinte e, poi, sarebbe fuggita dopo essere stata molestata. Il tutto sarebbe avvenuto davanti ad alcune persone che non avrebbero mosso un dito per aiutarla.
La vittima, subito dopo i fatti, ha chiamato in lacrime il padre che l'ha soccorsa e accompagnata in caserma per sporgere denuncia. Mesi di indagini e finalmente ieri mattina la svolta. I carabinieri della stazione di Boscoreale hanno arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata L.G., 25enne già noto alle forze dell'ordine.
Non i primi guai con la legge per il giovane: quest’ultimo, nel 2018, era stato arrestato per aver picchiato quattro anziani a colpi di spranga. Pare che l’azione sia scaturita per portare a termine uno sconcertante "gioco" conosciuto sul web come "knockout game". L'ordine di arresto è stato firmato dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina. Per le indagini, condotte dai militari della stazione di Boscoreale con il supporto dei colleghi stabiesi, sono risultate decisive la descrizione dettagliata dell’uomo, il racconto di testimoni e le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona dove si sarebbero svolti i fatti.
"Nessuno mi ha aiutata, eppure c'era tanta gente”, aveva affermato la ragazza. "Ho provato a dirgli di no, di non toccarmi, di lasciami in pace - ha raccontato ancora la studentessa agli investigatori -. Ho urlato, ho chiesto aiuto, ma lui non si fermava". Una circostanza confermata in una nota anche dal procuratore Nunzio Fragliasso: la 17enne è stata "destinataria inerme di palpeggiamenti e toccamenti contro la sua volontà, che sarebbero stati posti in essere dall'indagato nonostante il suo rifiuto, ribadito più volte".
In considerazione del precedente, il 25enne è stato sottoposto a una perizia psichiatrica: dagli esami è emerso che l'indagato era
"in grado di intendere e di volere al momento del fatto". Il medico chiamato a pronunciarsi sulle sue condizioni ha sottolineato "la pericolosità sociale del soggetto”, ora finito ai domiciliari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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