Si pensava che l’emergenza rifiuti a Napoli fosse solo un brutto e lontano ricordo. E invece negli ultimi giorni nella zona di Chiaia, salotto buono della città partenopea, si vedono cassonetti pieni e rifiuti sparpagliati sul marciapiede, anche davanti ai locali.
“La situazione igienico sanitaria della Prima Municipalità è ben oltre i limiti della tollerabilità”, ha dichiarato il presidente Francesco de Giovanni al Corriere del Mezzogiorno. Quest’ultimo ha annunciato interventi urgenti per evitare danni alla salute delle persone. “Da domani chiederemo all' Asl di intervenire per disinfettare i rifiuti perché tra topi ed insetti la situazione è quasi fuori controllo” . Secondo quanto riferiscono lo stesso de Giovanni e il consigliere municipale Domenico Addattilo, fino ad ora “ogni richiesta ad Asìa riceve risposta negativa perché i camion sono pieni e non si sa dove sversare” .
I mezzi per la raccolta della spazzatura, infatti, non possono più depositare il materiale all’ex Icm, il sito di trasferenza di via Nuova delle Brecce, dopo le forti proteste dei residenti di Napoli est. La piattaforma ha raggiunto 3mila tonnellate e deve essere svuotata. Il sindaco Luigi de Magistris, di fronte al ministro dell'Ambiente Sergio Costa, ha preso l’impegno di completare il lavoro entro martedì. Ma i dubbi restano.
Secondo sempre il Corriere del Mezzogiorno, i 3 stir a Giugliano, Caivano e Tufino non riescono a smaltire tutto. Per questo le strade sono invase da rifiuti. Non solo nel centro città ma anche la periferia soffre. In via Ghisleri a Scampia si sono visti cumuli di spazzature come ai tempi dell’emergenza. Non solo brutti alla vista. I sacchetti ostano il passaggio sui marciapiedi e inondano l’aria con una puzza da far voltare lo stomaco.
“L'amministrazione ha precise responsabilità - attacca de Giovanni - Assurdo il veto che il sindaco pose alla realizzazione del termovalorizzatore di Napoli est. Con un impianto del genere in attività oggi non ci troveremmo in queste condizioni“, ha dichiarato ancora il Presidente della prima municipalità. Gli stir da mesi lavorano i rifiuti con fatica. La frazione organica prodotta dalla differenziata che fuori regione nessuno vuole più finisce per aumentare le quantità in entrata nelle strutture. Per questo diventa fondamentale un sito di trasferenza ma il Comune vorrebbe chiudere per sempre l' ex Icm.
Dopo il vertice tra il sindaco di Napoli e il ministro Costa si attende un provvedimento da Roma per consentire agli impianti di trattamento dell'umido, che si concentrano nel nord Italia, di ampliare le capacità in lavorazione sino a fine anno così da 2opsitare” anche i prodotti provenienti dal sud.
Sulla delicata
questione hanno preso posizione anche Cgil, Cisl, Uil e Fiadel: “Il Comune aveva annunciato negli incontri con noi la decisione di riorganizzare l' assetto degli organi di governo di Asìa ma finora nulla è accaduto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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