"Ne abbiamo fatti entrare a migliaia": così gli agenti aiutavano i migranti

I componenti della banda criminale di Napoli, che faceva arrivare in Italia extracomunitari con permessi di soggiorno falsi, operavano con la complicità di due poliziotti

"Ne abbiamo fatti entrare a migliaia": così gli agenti aiutavano i migranti

Emerge un quadro a tinte fosche dalle intercettazioni telefoniche effettuate dalle forze dell’ordine di Napoli nel corso dell’indagine che ha portato, questa mattina, all’arresto di sette persone, tra cui due poliziotti, per favoreggiamento di immigrazione clandestina. “Ne abbiamo fatti entrare a migliaia” dicevano al telefono i componenti della banda criminale, riferendosi agli extracomunitari giunti in Italia in cambio di soldi.

Durante le numerose perquisizioni operate dagli inquirenti e le intercettazioni telefoniche è stata trovata un’agenda, nella quale era annotato un tariffario, ossia le cifre che percepivano i poliziotti corrotti da alcuni immigrati che facevano parte dell’organizzazione malavitosa per ottenere le autorizzazioni allo sbarco dei clandestini.

Si partiva da una cifra base di 50 euro per le semplici informazioni, fino ad arrivare a 3mila euro per falsificare i permessi di soggiorno. L’intermediario era un ex ispettore di polizia in pensione, che fungeva da raccordo tra le persone esterne coinvolte e il collega in servizio presso l’ufficio immigrazione della Questura di Napoli.

I primi rilievi sono stati effettuati nel 2016, ma gli inquirenti seguivano la pista del terrorismo islamico. Solo successivamente le forze dell’ordine hanno capito che l’azione criminale della banda napoletana era finalizzata a favorire l’immigrazione clandestina.

Le verifiche sono iniziate a seguito di rimesse di denaro inviate ad un cittadino algerino che sarebbe stato

vicino ad Abdelhamid Abaaoud, sospettato di essere uno degli organizzatori delle azioni terroristiche perpetrate a Parigi il 13 novembre 2015 e ucciso in un’operazione della polizia francese.

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