Tra i più stupidi slogan che la politica ci ha regalato in questi anni c’è senz’altro l’“uno vale uno” di grillina memoria. Uno non vale uno, nemmeno un po’. Soprattutto quando la politica diventa show come negli Stati Uniti. E così tra le file dem è scattata la caccia al vip, per attirare quanti più indecisi possibili. La notte scorsa è stato il turno di Jennifer Lopez, che ha introdotto Kamala Harris al comizio di Las Vegas. Prima di lei Bruce Springsteen, Leonardo Di Caprio, Beyoncé, Robert De Niro, Jennifer Aniston, Scarlett Johansson, Mark Ruffalo, Robert Downey Jr. ma anche Lebron James, Julia Roberts e Arnold Scharzenegger.
Attori, registi, cantanti, sportivi. Una serie di endorsement di peso, seguiti al più pesante di tutti, quello della regina del pop in grado di muovere le masse: Taylor Swift. Tutti accorsi al capezzale della presentabilissima Kamala contro il cattivissimo Donald, in linea con quella logica un po’ radical chic tanto cara alla sinistra.
Ma basterà? Il rischio è che rincorrendo vip, vippetti e vipponi, si dimentichi la gente comune, quella che magari si fa più influenzare più dai problemi reali, quelli di tutti i giorni, piuttosto che dal dorato mondo dello show business. E che, alla fine, alle urne fa la differenza. Dal palco alla realtà il salto può essere pericoloso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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