Poco più di dieci alunni delle scuole dell’obbligo di Ottaviano, in provincia di Napoli, oltre ad alcune maestre, hanno avvertito malesseri nei giorni scorsi. Vomito, mal di pancia e febbre: tutto faceva pensare ad una forma influenzale, ma il numero considerevole di bambini che presentavano gli stessi sintomi ha insospettito il sindaco Luca Capasso.
Il primo cittadino ha optato per la sospensione del servizio mensa fino a domani, inviando formale contestazione alla ditta che fornisce il servizio e attrezzandosi per far analizzare un pasto campione. Anche l'Asl e i Nas sono stati allertati.
Non è il primo caso di cibo adulterato nelle mense scolastiche campane. Nei giorni scorsi un blitz dei carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore, nel Casertano, ha portato a un maxi sequestro di acqua scaduta destinata agli alunni dell’asilo cittadino. Le forze dell’ordine, insieme all’Asl di Caserta, hanno denunciato in stato di libertà per detenzione e vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione il legale rappresentante di una cooperativa sociale del luogo, bene già confiscato al clan Nuvoletta.
Qualche settimana fa, invece, è stato trovato del cibo scaduto nella scuola materna “Aldo Moro” di Afragola.
Ad accorgersi dell’anomalia sono state le stesse maestre: le buste preconfezionate di fesa di tacchino portavano come data di scadenza per il consumo lo scorso 8 gennaio, oltre un mese fa. Ad essere contestato è il servizio dell’Ati, che si occupa di fornire il cibo agli alunni delle quattro scuole dell’obbligo cittadine.
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