È allarme cibo scaduto nella scuola materna “Aldo Moro” di Afragola. Ad accorgersi dell’anomalia sono state le stesse maestre: le buste preconfezionate di fesa di tacchino portavano come data di scadenza per il consumo lo scorso 8 gennaio, oltre un mese fa.
Le insegnanti hanno immediatamente avvisato la dirigente scolastica Rosalba Sorrentino che, a sua volta, ha allertato il Comune di Afragola e l’Asl. Ad essere contestato è il servizio dell’Ati, che si occupa di fornire il cibo nelle quattro scuole dell’obbligo cittadine.
A verificare cosa sia somministrato ai bambini in età scolare ad Afragola ci sono due figure: il Responsabile unico di procedura (Rup) e il Direttore esecuzione contratto (Dec), che a campione fanno dei controlli nei vari istituti scolastici serviti.
Nonostante i controlli, però, risulta che l’Ati non è nuova a disfunzioni del genere. Prima della scuola materna “Aldo Moro”, qualche mese fa, all’istituto scolastico “Guglielmo Marconi” si era verificato un altro episodio increscioso: gli alunni avevano trovato delle blatte nei piatti.
Anche allora ci fu la segnalazione della scuola al Comune di Afragola e da questi all’Asl che però non ritenne necessaria la sospensione del servizio. Il Comune in quella occasione sanzionò l’Ati. Ora la stessa amministrazione promette di essere pronta a interrompere il servizio, nelle more del parere dell’Azienda sanitaria locale.
Intanto le mamme degli alunni afragolesi sono sul piede di guerra anche per la quantità di sale contenuto nella busta
di fesa di tacchino da 76 grammi data ai bimbi di tre e quattro anni, ossia 1,36, quando l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda per un adulto di non introdurre più di 2 grammi di sodio con la dieta giornaliera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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