La Guardia di Finanza scopre un’area indebitamente trasformata in discarica abusiva e adibita allo sversamento di rifiuti tra cui acque reflue, scattano sequestri e denunce a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli.
La scoperta porta la firma dei finanzieri in servizio presso la compagnia di Pozzuoli che hanno condotto l’inchiesta coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica del tribunale di Napoli Nord. L’interesse dei militari s’è concentrato nella zona del cosiddetto “alveo dei Camaldoli”. Qui, stando alle indagini, venivano sversati i rifiuti liquidi raccolti da una società di espurghi nell’area puteolana e flegrea. Secondo quanto sarebbe emerso dai controlli dei finanzieri, nell’area venivano conferiti quei materiali – provenienti da reflui urbani di provenienza domestica - che, secondo le normative in materia ambientale, avrebbero dovuto essere consegnati invece agli impianti di depurazione autorizzati all’attività.
Sono stati i controlli che i finanzieri hanno effettuato insieme al personale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Campania a far venire alla luce le attività che si sarebbero svolte nell’area. Grazie all’utilizzo di traccianti fluorescenti sarebbe emerso il legame tra il rivolo dell’alveo e gli sbocchi interni a due capannoni. Al momento dell’intervento dei finanzieri nella struttura, sarebbero stati inoltre scoperti quattro lavoratori in nero. Tra di loro ci sarebbe stato anche uno straniero, extracomunitario, privo di permesso di soggiorno.
Al termine delle operazioni sono scattati i sequestri. Sotto i sigilli sono finiti due mezzi pesanti, autoarticolati e l’intera area deposito dell’azienda insieme a una significativa quantità di rifiuti speciali. Oltre ai sequestri sono scattate anche le denunce: in sette dovranno rispondere di quanto scoperto dai finanzieri all’autorità giudiziaria.
Proseguono senza sosta i controlli delle forze dell'ordine sul delicatissimo fronte ambientale in tutta l'area della provincia di Napoli. Solo pochi giorni fa, a Ercolano, i finanzieri avevano scoperto e sequestrato un'area vasta poco più di 1.100 metri quadri al cui interno avevano scoperto ben sessantatré tonnellate di materiale classificato tra i rifiuti speciali.
Per la precisione si trattava di indumenti e scarti di produzione tessile che avrebbero dovuto essere sottoposti a procedure di sanificazione che però, secondo quanto avrebbero rilevato i finanzieri, non sarebbero state compiute su quella merce. Anche in quest'occasione, insieme ai sequestri, sono scattate le denunce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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